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«Se non sarai mio ti uccido» e l’accoltella

Provvidenziale la chiamata al «112» da parte di un cliente del locale che ha intuito la pericolosità della discussione della coppia

CATANIA. «Devi essere mio o di nessun’altra». Gelosa a tal punto di volerlo uccidere. Una donna nata ad Augusta, in provincia di Siracusa, trentadue anni fa, ma da alcuni anni residente nella provincia etnea, è stata arrestata dai carabinieri della Stazione di Aci Castello con l’accusa di tentato omicidio. Ha pugnalato il compagno che voleva lasciarla e lo ha colpito dritto al cuore. «Ringrazia i carabinieri perché altrimenti ti avrei ammazzato», pare abbia detto la giovane donna con le manette ai polsi, quando i militari dell’Arma l’hanno bloccata, mentre continuava ad urlare contro il «suo» uomo con il quale da tempo aveva una relazione. La trentaduenne ha alle spalle una vita difficile. Sola e senza contatti con la famiglia, da anni viveva ospite della struttura di accoglienza delle suore missionarie della carità di piazza Bovio.

Mercoledì, nel tardo pomeriggio, aveva ha dato appuntamento al fidanzato, un pregiudicato catanese di quarantadue anni, in un bar di via Antonello da Messina, il tratto del lungomare che collega il litorale alla Scogliera. Davanti ad una tazza di tè, i due si sono visti per chiarire alcuni contrasti che negli ultimi tempi avevano incrinato la loro relazione sentimentale. Alla base dei litigi c’era soprattutto la gelosia della donna diventata negli ultimi tempi sempre più insistente, tanto da renderla ossessiva. Ad un certo punto, la discussione si è animata perché sembra che l’uomo abbia manifestato l’intenzione di lasciare la donna, che in in preda ad un raptus, dettato proprio dalla gelosia, ha estratto dalla borsa un pugnale e ha colpito il fidanzato: un primo colpo al torace e poi, con l’uomo girato di spalle per sfuggire alla follia omicida, di striscio un secondo colpo che ha colpito la vittima alla schiena.

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