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Industria dolciaria, il momento d’oro di Condorelli: fatturato in aumento del 10 per cento

A maggio aprirà un negozio monomarca a Milano, ne seguiranno altri in tutta Italia

CATANIA. Il 2014 si è chiuso con un incremento di fatturato di poco meno del 10 per cento rispetto all’anno precedente e il 2015 è iniziato all’insegna della conquista di nuovi mercati. Tra i progetti più importanti di Condorelli, l’azienda dolciaria di Belpasso in provincia di Catania, c’è l’apertura di una rete di negozi su tutto il territorio nazionale. A cominciare da Milano, dove a maggio, i torroncini del cavaliere, reso famoso negli anni ottanta in tutta Italia dalla pubblicità con Leo Gullotta, saranno disponibili in un punto vendita monomarca.
«L’idea è quella di un Condorelli retail da aprire prima di Expo o, al più tardi, entro l’estate», spiega Giuseppe Condorelli, titolare dell’azienda. Il progetto è già in fase avanzata. «Siamo alla ricerca del locale da utilizzare come punto vendita - dice - e poi saremo pronti a partire. Cominceremo con Milano con l’obiettivo di mettere insieme una rete di franchising». Condorelli sarà presente anche da Expo 2015: «Abbiamo partecipato al bando della Regione Siciliana e saremo a Milano insieme con le altre aziende dell’isola selezionate». L’azienda fondata nel 1933 dal padre di Giuseppe, Francesco, è una delle eccellenze catanesi che lo scorso novembre ha ricevuto la visita del presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Con i suoi prodotti attualmente è presente in venticinque paesi ed è leader nel mercato del latte di mandorla, anche questo in costante espansione. «Il latte di mandorla - afferma Giuseppe Condorelli - rappresenta per noi il secondo prodotto di punta dopo i torroncini». Lo scorso anno, a Belpasso, ne sono stati prodotti due milioni di litri, con un incremento del dieci per cento rispetto al 2013, per un fatturato di quattro milioni e mezzo di euro che rappresentano circa un terzo del fatturato annuo complessivo dell’azienda dolciaria, che si attesta intorno ai 15 milioni di euro. «La metà del latte di mandorla che produciamo è consumato da Napoli in giù e il restante 50 per cento in Lombardia, Veneto e Piemonte». Un prodotto per il quale, in tempi di allergie e intolleranze alimentari sempre più diffuse, si sta ampliando la gamma di utilizzo, tanto che succede sempre più spesso di trovarlo servito a colazione anche negli hotel o nei bar più attenti e forniti. «È considerato un valido sostituto del latte animale - spiega il titolare dell’azienda dolciaria - e sul mercato è possibile trovare la variante classica, light e con pistacchio». In progetto c’è anche la realizzazione della versione senza zucchero per i palati più esigenti.

 

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