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Mafia a Catania, sequestro e confisca beni a presunto esponente dei clan

CATANIA. La Direzione investigativa antimafia (Dia) di Catania sta eseguendo un decreto di sequestro e confisca di beni - un'azienda ed un immobile - per un valore complessivo di circa 200mila euro nei confronti di Giovanni Catanzaro, di 50 anni e originario di Melzo (Milano), presunto esponente del clan dei Cursoti. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Catania - Sezione Misure di Prevenzione - in base ad una proposta di applicazione di misure di prevenzione patrimoniale avanzata dal Procuratore della Repubblica di Catania.

L'azienda sequestrata opera nel settore del commercio di articoli per uso domestico. Catanzaro, ritenuto elemento di spicco della criminalità organizzata etnea, era stato arrestato già nel 1998 nell'ambito dell'operazione denominata "Titanic" perché ritenuto responsabile di associazione mafiosa finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Per lo stesso reato anche nel 2000 era stato raggiunto da un altro provvedimento restrittivo nell'ambito dell'operazione denominata "Carusi".

Nuovamente arrestato nel 2006 nel corso dell'operazione "Crepuscolo", Catanzaro era stato accusato, insieme con altri 12 presunti appartenenti al clan, di omicidio e tentativo di omicidio, reati commessi nelle provincie di Catania, Siracusa, Roma e Milano tra il 1983 e il 1997 nell'ambito della guerra di mafia tra il clan e le cosche Sciuto-Laudani-Savasta-Di Mauro. Con il provvedimento eseguito oggi gli investigatori del Centro operativo della Dia di Catania, dopo complesse e approfondite indagini concentrate sulle modalità di acquisizione del patrimonio di Catanzaro, hanno evidenziato la sproporzione tra quanto posseduto e i redditi dichiarati dall'uomo e dai suoi familiari.

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