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Dopo la frase sugli "sbirri", il sindaco di Misterbianco ribatte: pronto a querelare

Dopo il manifesto sulle frasi che il primo cittadino avrebbe detto contro l'Arma

MISTERBIANCO. «Contro i diffamatori presenterò querela a tutela della mia immagine». Lo ha annunciato il sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo, dopo le polemiche legate alle dichiarazioni rilasciate in consiglio comunale e dopo la diffusione di alcuni manifesti, comparsi nei muri del paese.

«Desidero fare chiarezza - ha detto il primo cittadino di Misterbianco - su una vicenda squallida e diffamatoria. Oggi si è registrato il maldestro tentativo di strumentalizzare le parole da me pronunciate in Consiglio comunale trasformandole in un volgare attacco all'Arma dei Carabinieri verso cui nutro da sempre sentimenti di profondo rispetto e stima». Il manifesto è stato firmato da 16 consiglieri comunali di maggioranza e opposizione.

E' ancora polemica dunque dopo il faccia a faccia il sindaco Nino Di Guardo, in passato al Pd ed eletto con una lista civica, e il consigliere Marcello Russo, che è maresciallo dei carabinieri in servizio a Siracusa. Al culmine dello scontro verbale, il sindaco avrebbe urlato in aula: "A Misterbianco c'è una amministrazione di persone per bene, oneste, nei confronti dei quali gli sbirri non hanno cosa fare. Se ne debbono andare gli sbirri, perché ci fanno schifo, oh benedetto dio".

Nel silenzio dell'aula sbigottita, rimbomba la voce del maresciallo Russo: "Questa è la sua legalità, complimenti. Si vergogni... si vergogni...". L'episodio risale alla seduta consiliare del 15 giugno scorso. A Misterbianco, ora, è comparso un manifesto firmato da 16 consiglieri comunali, quattro della maggioranza: "Non accettiamo che il sindaco Di Guardo rappresentante della città di Misterbianco disprezzi i carabinieri chiamandoli sbirri. Noi invece esprimiamo solidarietà all'Arma dei carabinieri e siamo orgogliosi di avere nella nostra città la tenenza dei carabinieri, supporto della legalità, a tutela dei cittadini e del territorio"

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