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Caso Catania, Pulvirenti in questura: consegnata licenza dello stadio

Antonino Pulvirenti al suo arrivo in questura a Catania

CATANIA. Il presidente Antonio Pulvirenti ha consegnato alla questura di Catania la licenza personale che permetteva alla società Rosso-Azzurro di disputare le gare del campionato di Serie B di calcio nello stadio Angelo Massimino. La restituzione è avvenuta tramite un suo rappresentate legale sabato scorso. La questura di Catania aveva già avviato l'iter per il ritiro della licenza dopo l'inchiesta su un presunto acquisto di partite di calcio. Intanto si è appreso che l'ad Pablo Cosentino uscirà ufficialmente dal calcio Catania a partire dall'1 luglio. Il contratto che lo lega alla società scadrà infatti domani e non sarà rinnovato.

Il presidente del Catania Antonino Pulvirenti e l'amministratore delegato della società Pablo Cosentino si sono recati nel palazzo di Giustizia del capoluogo Etneo per essere interrogati dal gip Fabio Digiacomo nell'ambito dell'inchiesta 'I treni del gol' su presunte partite comprate dal club di calcio per non retrocedere in Serie B. I due, insieme ad altri 5 indagati, sono agli arresti domiciliari per truffa e frode sportiva.

Un ingente presidio delle forze dell'ordine, con polizia di Stato, Digos, reparto celere e carabinieri è disposto attorno al palazzo di giustizia di Catania dove si terranno gli interrogatori di garanzia delle sette persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta 'I treni del calciò della locale procura. Tra gli indagati, che sono già arrivati, anche il presidente Antonino Pulvirenti e l'amministratore delegato Pablo Cosentino, che sono accompagnati dai rispettivi legali per essere interrogati dal gip Fabio Digiacomo alla presenza del pm Andrea Sorrentino. Il dispiegamento delle forze dell'ordine è stato attuato in via preventiva nel timore della presenza dei tifosi del Catania e di loro possibili contestazioni nei confronti degli indagati. Ma, al momento, nessun ultrà è presente a Piazza Verga. Sabato scorso circa tremila tifosi del calcio Catania hanno sfilato nel centro della città scandendo slogan contro l'attuale proprietà e dirigenza.

Si è concluso l'interrogatorio dell'Ad del Catania Pablo Cosentino che ha risposto alle domande del gip Digiacomo. Mentre l'imprenditore Giovanni Luca Impellizzeri si è avvalso della facoltà di non rispondere. «Non so nulla di combine, sono estraneo a tutti i fatti che mi contestate, se lo avessi fatto sarei stato un folle e se lo ha fatto Pulvirenti è un folle lui». Lo ha detto l'amministratore delegato del Calcio Catania, Pablo Cosentino, nell'interrogatorio al gip. «Non conosco nessuno degli altri indagati - ha aggiunto - tranne Delli Carri col quale avevo rapporti di lavoro». Pablo Cosentino ha già lasciato il palazzo di giustizia accompagnato da suo legale l'avvocato Carmelo Peluso.  Durante l'interrogatorio Cosentino ha contestato tutte le accuse: «se questo fatto fosse vero sarebbe tutto l'opposto di quello che ho sempre fatto per il Catania - ha detto - non avrei fatto una campagna acquisti a gennaio dispendiosa per potenziare la squadra, sarebbe veramente tutto contro quello che era il mio obiettivo: fare un club forte per vincere il campionato. Se avessi tentato di comprare delle partite - ha osservato - sarei stato un folle, e se Pulvirenti lo ha fatto è un folle». Cosentino ha ribadito al gip di essersi già dimesso da ogni incarico dal calcio Catania e che domani gli scade il contratto con la società che non rinnoverà e spera di potere tornare presto la proprio Paese.

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