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Catania, 200 mila pensionati al di sotto di 500 euro

Alcuni allarmanti dati ufficiali delle nuove povertà, che non possono comprendere il «sommerso». Solo ventimila coloro che vengono quotidianamente assistiti da Anteas

CATANIA. Tari, Tasi e Imu: una stangata per i 200 mila pensionati catanesi, di cui la metà prende un assegno mensile al di sotto dei 500 euro. Un allarme lanciato dalla Fnp, la federazione provinciale dei pensionati della Cisl, nel corso dell’assemblea organizzativa sulle sfide future su contrattazione sociale, welfare e invecchiamento attivo.

«La condizione di vita di molti anziani è cambiata negativamente – dice Marco Lombardo, segretario generale Fnp – con una perdita di potere d’acquisto che dal 2000 ad oggi è calato del 30%, con l’aumento sconsiderato di molte tasse, come quella sui rifiuti aumentata di oltre il 90 per cento o delle addizionali Irpef comunali e regionali e la Tasi. Il tessuto sociale su cui lavoriamo ogni giorno anche con l’aiuto della nostra associazione di volontariato Anteas, è fatto di circa 40 mila famiglie che versano in uno stato di povertà assoluta. La situazione è davvero preoccupante specialmente perché i pensionati non sono più l’ammortizzatore sociale di un tempo. La risposta alle mutate condizioni risiede nella contrattazione di prossimità per un nuovo sistema sociale. È una strategia adottata da tempo, assieme alla Cisl e alla Fp e anche in modo unitario con Cgil e Uil, che ha permesso, in tanti Comuni della provincia, di avanzare proposte per realizzare economie di spesa pubblica a favore di progetti per sistemi di welfare e tassazione locale più favorevoli. In questi ultimi due anni, siamo stati punto di riferimento di tanti amministratori dei comuni capofila dei Distretti socio-sanitari sulla progettualità dei fondi Pac e sulle politiche fiscali».

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