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Mafia: omicidio a Catania nel 2008, notificata ordinanza di custodia

Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip. Fichera fu colpito da tre proiettili calibro 7,65 nella nuca e in una spalla mentre era in sella ad uno scooter nel quartiere Nesima

CATANIA. Agenti della Polizia di Stato di Catania hanno notificato in carcere a Giuseppe Orestano, di 53 anni, una ordinanza di custodia cautelare per omicidio perché ritenuto esecutore materiale dell'uccisione di Sebastiano Fichera, presunto affiliato al clan Tigna ucciso a 37 anni il 26 agosto del 2008 in un agguato nel capoluogo etneo. Gli agenti hanno agito su delega dalla Dda. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip. Fichera fu colpito da tre proiettili calibro 7,65 nella nuca e in una spalla mentre era in sella ad uno scooter nel quartiere Nesima.

La misura cautelare scaturisce da indagini tecniche condotte sotto il coordinamento della Dda, dalla Squadra Mobile, corroborate dalle dichiarazioni rese nel tempo all'autorità giudiziaria da numerosi collaboratori di giustizia. Per l'omicidio di Fichera l'1 dicembre del 2011 era stato arrestato Biagio Sciuto, di 67 anni, ritenuto dagli investigatori capo indiscusso dell'omonima cosca mafiosa. Secondo quanto accertato dagli investigatori quest'ultimo, in qualità di mandante, avrebbe deciso l'eliminazione di Fichera perché la vittima faceva affari nel settore degli stupefacenti con appartenenti alla cosca Cappello - Bonaccorsi senza dare conto alla famiglia di appartenenza. Questa circostanza era mal tollerata dai vertici della cosca Sciuto - Tigna, che si vedevano sottratti ingenti guadagni in favore della famiglia Cappello - Bonaccorsi e per questo motivo, ritenendo che Fichera fosse venuto meno ai propri doveri di affiliato, Biagio Sciuto Giacomo Spalletta ne avrebbero decretato la morte. Le indagini sfociate nel provvedimento restrittivo nei confronti di Orestano sono la prosecuzione ed il completamento di quelle sfociate nell'operazione denominata "Revenge" dell'ottobre del 2009 e "Revenge III" del novembre del 2011, che consentirono di far luce su numerosi fatti di sangue commessi nell'arco dell'ultimo decennio.

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