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Catania, impianti sportivi gestiti da privati

CATANIA. Nove impianti sportivi comunali vanno al "collocamento", perché la giunta Bianco vuole affidarne la gestione ai privati. Per l'approvazione del regolamento in Consiglio potrebbe essere la settimana decisiva, ma già si alzano le voci in dissenso. Il capogruppo di "Catania Futura", Carmelo Coppolino, protesta: "Quelle strutture potranno essere concesse o negate a piacimento di chi sarà il gestore. Così, rinunciamo alla funzione sociale del Comune per diventare solo uno stipendificio. Assurdo, poi, prevedere una concessione di vent'anni. Massimo, cinque!". Nei giorni scorsi, invece, il presidente della commissione Sport, Salvo Giuffrida, aveva manifestato altre perplessità: "Alcuni edifici sono davvero malmessi, la palestra Zurria ha persino un buco nel tetto. Prima, è necessario sapere a quanto ammontano i costi di sistemazione. Non è detto che il voto sui regolamenti non possa slittare". L'assessore Valentina Scialfa, però, vuole chiudere la pratica prima di Ferragosto. Domani e giovedì, la parola passa all'Aula di Palazzo degli Elefanti.

Oltre il "Zurria", l'amministrazione conta di affidare lo stadio del rugby "Benito Paolone", le palestre "Verginelle" e "XXIV Maggio", il campo di calcio in erba sintetica San Teodoro, la palestra di tennis tavolo nello stadio "Massimino", il Palagalermo, il Palanitta e il polisportivo (con piscine) di Nesima. Obiettivo dichiarato è quello di sgravare i bilanci dell'ente e salvare le strutture, sempre che qualcuno sia interessato a farsene carico: "Piuttosto che darle ai singoli club, meglio le federazioni - afferma Carmelo Coppolino - perché svolgono una funzione di garante. Un buon esempio è quello della Fin (Nuoto, ndr) nella piscina di via Zurria".

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