Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

"Pizzo" dopo il pestaggio, otto arresti nel Catanese - Nomi e foto

CATANIA. Carabinieri del Comando provinciale di Catania hanno arrestato otto persone accusate, a vario titolo, di estorsione in concorso aggravata dall'aver agito avvalendosi delle condizioni previste dall'associazione mafiosa.

Il provvedimento scaturisce da indagini avviate nei mesi scorsi dalle quali è emerso che un imprenditore edile di Belpasso pagava una tangente di mille euro al mese al gruppo mafioso della zona che è collegato alla 'famiglia' Santapaola-Ercolano.

Al vertice della cosca, secondo militari dell'Arma, ci sarebbe un elemento di notevole caratura criminale recentemente scarcerato dopo avere scontato 26 anni di detenzione per associazione mafiosa e omicidio. Gli accertamenti investigativi, coordinati dalla Dda della Procura di Catania, avrebbero documentato che l'estorsione era in atto da circa un anno, dopo che la vittima aveva subito un pestaggio riportando lesioni gravi.

Tra gli indagati destinatari del provvedimento c'è anche Carmelo Alfio Navarria, scarcerato recentemente, indicato dai carabinieri come elemento di spicco della cosca dei Pulvirenti, legata a Cosa nostra di Catania. Sarebbe stato lui, secondo l'accusa, a 'imporre' il 'pizzo' di mille euro a un'impresa edile, poi sceso a 600 euro, con pagamento quindicinale di 300 euro, per le difficoltà economiche attraversate dall'azienda.

Le indagini sono state avviate dai carabinieri nel nucleo investigativo del comando provinciale su delega della Dda della Procura di Catania. E sono culminate, il 19 novembre scorso, con l'arresto in flagranza di Mirko Presti, 28 anni, bloccato dopo avere ritirato la tangente. L'imprenditore e il suo socio, all'oscuro dell'inchiesta aperta sul gruppo, hanno prima negato, poi hanno ammesso di essere vittime del racket delle estorsioni.

 

L'imprenditore ha rivelato di essere stato pestato e di avere riportato una frattura del bacino per cedere al clan. La stessa notte del 19 novembre, militari dell'Arma hanno fermato gli altri sette indagati su disposizione della Dda della Procura. Oltre a Navarria sono stati portati in carcere: Antonino Bonaccorsi, di 61 anni, Francesco Carmeci, di 50, Gaetano Doria, di 46, Rosario La Rosa, di 37, Gianluca Presti, di 34, e Antonino Prezzavento, di 45. Il Gip, due giorni fa, ha convalidato il fermo ed emesso nei confronti degli indagati un'ordinanza di custodia cautelare che ipotizza, a vario titolo, l' estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso.

Caricamento commenti

Commenta la notizia