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Agenzia spaziale europea, alla guida c'è un'astronoma catanese

Isabella Pagano, 53 anni, a capo dell’equipe che si occupa di esopianeti, quelli al di fuori del sistema solare. Dopo la laurea in terra d’Etna è andata in Colorado, ma è tornata

CATANIA. È un’astronoma catanese la responsabile italiana di due importanti missioni dell’Esa, l’agenzia spaziale europea, impegnata a studiare gli esopianeti, quelli al di fuori del nostro sistema solare. Si chiama Isabella Pagano, ha 53 anni, due figli e lavora all’Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf) di Catania, città dove si è laureata.

Dopo una importante esperienza da ricercatrice in Colorado, dal 2007, insieme a un team internazionale che coinvolge altri osservatori e istituti di ricerca europei, dirige due progetti dell’Esa: Plato e Cheops, ovvero i nomi dei satelliti artificiali che, in orbita nei prossimi anni, avranno come missione lo studio dei pianeti extrasolari, corpi celesti sospesi nello spazio e gravitanti intorno a stelle diverse dal sole ma visibili nel buio della notte anche dai nostri piccoli telescopi.

“Parliamo di stelle e sistemi vicini – spiega la Pagano – come Alfa Centauri, visibili anche a occhio nudo, eppure distanti dalla Terra da 4 a 25 anni luce. I satelliti che stiamo progettando, come Plato (in orbita nel 2014) o che stiamo già costruendo, come Cheops (in orbita nel 2018), avranno come missione lo studio di questi pianeti che fino a 20 anni fa non erano neanche visibili e adesso sono oggetto di attenzione da parte della comunità scientifica internazionale e di curiosità da parte dell’opinione pubblica”.

Per adesso si è in piena fase di progettazione. Per entrambe le missioni – che prevedono un investimento complessivo di circa 800 milioni di euro da parte dell’Agenzia spaziale europea – l’Italia è presente con un consistente contributo intellettuale e tecnologico tramite l’Inaf di Catania, dove un team di astrofisici e tecnici sta realizzando i vari telescopi (con lenti italiane) da montare sui due satelliti.

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