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L'agguato di mafia a Fiumefreddo, si indaga sul passato della vittima

FIUMEFREDDO DI SICILIA. Agguato di stile mafioso in via Minissale a Fiumefreddo. Sette colpi di pistola, esplosi in rapida successione, hanno freddato al civivo 65 il sorvegliato speciale Leonardo Previti, 65 anni, poco dopo le 21 di ieri, mentre la vittima usciva dal garage, dove aveva appena parcheggiato la propria vettura, prima di salire a casa dove ad attenderlo avrebbe trovato la moglie. Proprio quest’ultima ha dato l’allarme, all’udire il fragore della pioggia di piombo che si abbatteva sul marito, caduto in una pozza di sangue.

I carabinieri che conducono le indagini stanno scavando nel recente passato della vittima, la quale viene indicata come esponente del clan Brunetto, che rappresenta nell’entroterra Jonico la famiglia Santapaola-Ercolano. In questa fase gli investigatori dell’Arma seguono due piste.

A ritrovo stanno verificando un precedente della vittima che risale agli anni 2007-2010, quando Leonardo Previsti è rimasto coinvolto in una serie di rapine commesse nel Messinse. Nel marzo 2013, per tale motivo il sorvegliato speciale si è visto infliggere una condanna dal Tribunale del capoluogo peloritano (residuo pena di tre mesi e dieci giorni di reclusione).

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