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Giarre, riapre il Duomo ma con Crocetta è scontro per l'ospedale

GIARRE. Una moltitudine dei manifestanti pacifici per affermare il diritto alla salute e la riapertura dell’ospedale di  Giarre hanno atteso invano che il governatore Rosario Crocetta si soffermasse con loro per discutere la riapertura dell'ospedale di Giarre.

Con tanto di scorta e di impeccabile servizio d’ordine di carabinieri e polizia municipale, Crocetta è   arrivato a sirene spiegate, ma attorniato dagli uomini della scorta, si subito recato sul sagrato del Duomo, insieme alle   altre autorità, tra cui i sindaci di Giarre, Riposto, Sant’Alfio, Mascali, Piedimonte Etneo, Fiumefreddo e parlamentari, in   attesa dell’arrivo della processione guidata dal vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, che ha presieduto la cerimonia   della solenne restituzione del Duomo cittadino alla Città dopo tre anni di interminabili lavori. Crocetta, incalzato dai   giornalisti che gli hanno chiesto cosa avesse intenzione di fare sulla “questione ospedale” ha risposto: “La precedente   amministrazione lo stava chiudendo, non stiamo cercando di salvarlo. Dobbiamo ragionare su ciò che si deve fare per   potenziarlo”.

Il governatore non ha voluto vedere i manifestanti. Il Vescovo, Antonino Raspanti, al contrario, in piazza   Duomo, proprio prima di aprire la porta di bronzo dell’anno giubilare della misericordia, ha bloccato il lunghissimo   corteo formato da confraternite associazioni prelati e parrocchiani di tutte le chiese cittadine, si fermato davanti ai   manifestanti e li ha benedetti, salutato da un grandissimo applauso di gratitudine.

Poi l’attenzione di una folla   imponente, vista raramente nel centro ionico, si è tutta concentrata sulla restituzione del duomo, restaurato e splendente.   A riuscire nell’impresa della restituzione del simbolo della città è stato il nuovo arciprete parroco, don Nino Russo, che   in silenzio è riuscito a coinvolgere numerosi volontari e benefattori, portando a termine una vera e propria missione che   sembrava impossibile. Il vescovo, monsignor Antonino Raspanti, dopo avere aperto la centrale porta di bronzo, ha   presieduto un solenne pontificale, concedendo dell’indulgenza plenaria ai partecipanti, nell’anno giubilare della   Misericordia.

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