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Lotta al potere fra i clan: 28 fermati in Sicilia orientale. Nomi e foto

Gli investigatori: "Scongiurare ulteriori, imminenti, gravi fatti di sangue"

CATANIA.  Blitz antimafia dei carabinieri del Ros e di quelli dei comandi provinciali di Catania, Ragusa, Siracusa ed Enna, che dall'alba stanno eseguendo un decreto di fermo nei confronti di 28 persone, tutte "gravemente indiziate" di associazione mafiosa, omicidio, estorsione e reati in materia di armi. Secondo gli investigatori, "in una fase delicata di transizione degli equilibri di potere nel territorio" tra diverse famiglie mafiose, il provvedimento di fermo, emesso dalla procura distrettuale antimafia di Catania, si è reso "necessario per scongiurare ulteriori, imminenti, gravi fatti di sangue".

l provvedimento di fermo, spiegano i carabinieri, scaturisce da un'articolata attività investigativa condotta dal Ros nei confronti della famiglia mafiosa di Caltagirone, di cui sono stati ricostruiti gli assetti organizzativi, gli ambiti operativi e le relazioni con altri sodalizi mafiosi anche esterni alla provincia di Catania.

In particolare le indagini, che hanno consentito di accertare le responsabilità del gruppo mafioso in un duplice omicidio commesso a Raddusa, hanno documentato numerosi incontri tra gli esponenti di vertice di Cosa nostra della famiglia calatina, dei "Santapaola" e del clan "Nardo" di Lentini.

Vertici mafiosi il cui scopo sarebbe stato duplice: quello di individuare il rappresentante provinciale di Catania e quello della gestione condivisa dei proventi estorsivi derivanti da appalti pubblici e privati.

E' quello del boss ergastolano detenuto Francesco 'Ciccio' La Rocca il clan di Caltagirone dell'operazione Kronos dei carabinieri del Ros di Catania. Storico capomafia legato a Cosa nostra, il suo nome è tornato recentemente alla ribalta della cronaca per un omaggio reso davanti alla casa del boss durante la processione religiosa del 25 marzo scorso a San Michele di Ganzaria.

 

L'episodio, avvenuto durante la processione del Venerdì Santo, è stato ripreso dalle telecamere dei carabinieri della compagnia di Caltagirone. Dalle immagini si vede la bara con il Cristo Morto che devia dal percorso previsto, con il forte dissenso di sindaco, parroco e del comandante della locale stazione dell'Arma. Poche decine di persone la seguono fino all'arrivo nello slargo dove c'e' la casa dei familiari del boss Francesco La Rocca, e li' il fercolo e' deposto sui cavalletti. Scatta l'applauso e resta fermo per mezz'ora, per poi ricongiungersi con la stragrande maggioranza dei fedeli che aspetta a 'valle'. Sulla relazione dei carabinieri la Procura di Caltagirone ha indagato per turbativa dell'ordine pubblico 17 'portatori'.

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