CATANIA. Sono state sanzionate dalla Guardia di finanza di Catania 20 aziende, nelle quali c’erano 79 lavoratori completamente in nero e 3 irregolari. Le attività sono state segnalate alla direzione provinciale del lavoro e verranno temporaneamente chiuse. Per quanto riguarda le sanzioni amministrative le aziende dovranno pagare da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 36.000 euro, per ogni singolo lavoratore irregolare.
I sequestri e le sanzioni sono frutto di controlli avviati dai militari del comando provinciale della guardia di finanza di Catania, che si sono svolti nei giorni scorsi. I finanzieri sono intervenuti su tutta la provincia etnea a contrasto del fenomeno del lavoro sommerso, dell’evasione contributiva, previdenziale e assistenziale. In particolare sono stati effettuati accertamenti che hanno riguardato bar e ristoranti, ma anche autofficine, fabbriche e parrucchieri.
Tra i casi più significativi c’è quello in un ristorante del calatino, nel quale i finanzieri hanno scoperto ben 8 dipendenti in nero, fra camerieri e addetti alla cucina. Mentre i militari di Riposto, in una locale fabbrica di articoli per illuminazione, hanno rilevato che tutti i 14 dipendenti erano privi di qualsiasi forma contrattuale. A Paternò le fiamme gialle in un supermercato hanno trovato 7 lavoratori irregolari, di cui 6 completamente in nero. In un controllo in un salone di barberia del capoluogo, il gruppo di Catania ha sorpreso 5 dipendenti, sui 6 presenti intenti a servire clienti, risultati senza alcuna forma contrattuale.
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