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Dalla guerra del Golfo alla crisi libica, a Sigonella la base degli aerei spia americani

SIGONELLA. L'aeroporto «Cosimo Di Palma» di Sigonella è un aeroporto militare italiano, sede del 41/o Stormo AntiSom e dell'11/o Reparto Manutenzione Velivoli dell'Aeronautica militare italiana. Ma ospita anche, e soprattutto, la Naval air station (Nas) della Marina americana.
Nella struttura sono impiegati tra i 4 mila e i 5 mila uomini, con numeri che oscillano a secondo delle 'crisi politiche e militari nell'area del Mediterraneo e Medio orientale, rispetto alle quali Sigonella riveste un ruolo logistico cruciale.

Tra gli aeromobili di stanza in questa base vi sono gli efficientissimi droni armati Reaper e gli aerei spia Global Hawk ed U-2, oltre a varie tipologie di velivoli da trasporto, da rifornimento in volo, da pattugliamento marittimo e anti-sommergibile, come i P-3 Orion. Presenti anche elicotteri con incursori per missioni di recupero, ricerca e soccorso.

Sigonella è stata la base di appoggio per gli Usa durante la guerra del Golfo con l'Iraq di Saddam Hussein nel febbraio del '91. Nel 1995 l'istallazione fu al centro della crisi Italia-Usa, quando il governo di Bettino Craxi rifiutò di consegnare Abbu Abbas e quattro palestinesi, responsabili del dirottamento dell'Achille Lauro e della morte di un suo passeggero, Leo Klinghoffer, ebreo, cittadino Usa.

L'aereo egiziano sul quale i palestinesi viaggiavano era stato intercettato in volo da caccia Usa e costretto ad atterrare a Sigonella. Più recentemente, nel marzo 2016, la base ha ospitato anche F-16 danesi e aerei di altri Paesi alleati nell'operazione 'Odissey Dawn', fornendo supporto alle forze internazionali impegnate in quella crisi libica.

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