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Morti durante la traversata del Mediterraneo, a Catania funerale interreligioso

CATANIA. Un rito interreligioso è stato celebrato nella corte del Palazzo dei Chierici a Catania, per quattordici donne e tre uomini morti durante la traversata del Mediterraneo. A officiarlo monsignor Gaetano Zito e Keit Abdelhafid, presidente della comunità islamica di Sicilia, alla presenza del sindaco Enzo Bianco.

Il primo cittadino durante i funerali dei 17 migranti morti durante la traversata del Mediterraneo e sbarcati a Catania nelle scorse settimane ha dichiarato: “Rendiamo onore a donne e uomini che hanno lasciato la loro terra nel tentativo disperato di raggiungere le coste dell'Europa".

Il primo arrivo era stato, il 21 giugno, quello della salma non identificata di un uomo giunto a bordo della nave della Marina militare spagnola "Reina Sofia". Un altro corpo di identità sconosciuta era arrivato tre giorni dopo sulla "Spica" della Marina Militare italiana.

Il numero maggiore di corpi era arrivato il primo luglio, dieci donne senza nome, provenienti probabilmente dall'Africa sub-sahariana, a bordo della "Diciotti CP". Quattro giorni dopo era arrivata la "Corsi", con la salma dell'etiope  Abdelm Malik. A bordo della "Topaz Respondeer", giunta il 2 agosto, si trovavano le salme di un uomo e di tre donne.

Tra esse l'unica a essere stata identificata: Liyonun Bellissing, nata in Nigeria nel 1993 e morta per annegamento. Ma Bianco ha sottolineato che: “Molte delle donne sono morte probabilmente calpestate dagli altri passeggeri poiché posizionate sui barconi nei posti che, essendo più pericolosi, costano meno".

Tra i presenti le autorità cittadine tra cui il vicesindaco Marco Consoli e l'assessore Rosario D'Agata, rappresentanti delle forze dell'ordine e delle forze armate.

Dopo il minuto di silenzio in ricordo delle vittime e prima delle preghiere e delle benedizioni interreligiose di Zito e Abdelhafid, sono intervenuti il portavoce della Comunità di Sant'Egidio, Emiliano Abramo, e due giovani migranti.

Il primo ha portato la testimonianza della sua esperienza dell'attraversamento del Mediterraneo, l'altro dell'accoglienza avuta a Catania. In un secondo momento i giovani di Sant'Egidio hanno posato dei fiori sopra ogni feretro.

Quello di oggi è stato il terzo funerale interreligioso celebrato a Catania. Il primo risale al 28 maggio del 2014 nel Palazzo Platamone e ha riguardato 17 vittime  (dodici donne, tre uomini e due bambine tra nigeriani, siriani ed eritrei) di un naufragio di poche settimane prima nel Canale di Sicilia.

I 17 migranti senza nome sono stati tumulati in un mausoleo realizzato nel cimitero di Catania. Su ogni tomba venne inciso un verso della poesia "Migrazioni" del premio Nobel Nigeriano Wole Soiynka. A questo simbolo dell'accoglienza nei giorni scorsi il prestigioso quotidiano francese Le Monde ha dedicato un ampio servizio parlando anche della cerimonia di oggi, che è stata seguita da una troupe della tv francese.

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