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Dializzati dirottati nelle cliniche, il procuratore: danno enorme alla sanità pubblica

CATANIA. "Il danno che si fa all'immagine e all'efficienza della sanità pubblica è enorme. Il danno che si fa alla libera concorrenza dei privati è altrettanto grave". Lo ha detto il Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro parlando con i giornalisti in merito all'indagine della Guardia di finanza che ha portato all'arresto di cinque persone, tra imprenditori e dirigenti medici, che avrebbero sviato pazienti in dialisi dalle strutture pubbliche a quelle private.

"Ciò che noi stigmatizziamo maggiormente - ha aggiunto Zuccaro - è il fatto che dei funzionari di strutture pubbliche non abbiano alcun interesse alla funzionalità dei loro centri ma cerchino addirittura di ridurre l'afflusso dell'utenza per sviarla verso imprese private alla cui gestione erano interessati direttamente o indirettamente e l'assoluta spregiudicatezza, per cui il paziente veniva considerato un cliente, un soggetto sulla cui salute lucrare".

"Probabilmente - ha sottolineato - avremo anche avuto una riduzione dei costi che l'assessorato regionale alla Sanità avrà assegnato a queste strutture pubbliche in ragione del calo dei pazienti che ricevevano assistenza i queste strutture". "Noi riteniamo - ha continuato - che vi sia il coinvolgimento di altri. Abbiamo percepito la consistenza del fenomeno attraverso un anno di indagini e questo ci da' contezza del fatto che certamente il sistema era molto più vasto. Ma su questo quando avremo i risultati ne daremo contezza".

Ad un cronista che gli ha chiesto quale fosse il volume d'affari del 'sistema' il procuratore ha risposto: "Non é facilmente quantificabile. Sappiamo che un paziente dializzato costa circa 40 mila euro l'anno. Sono 40 i pazienti per i quali abbiamo avuto la certezza che fossero stati sviati. Abbiamo soltanto la prova di una porzione del fenomeno complessivo, ma è molto più ampio".

Intanto, le Fiamme Gialle di Catania hanno chiesto alla Procura etnea il commissariamento giudiziale delle società 'Diaverum Italia Srl' e 'Le Ciminiere' di Catania e due misure interdittive, nei confronti rispettivamente del responsabile del reparto Dialisi dell'ospedale Cannizzaro e di un infermiere dell'ospedale Vittorio Emanuele, entrambe strutture del capoluogo etneo.

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