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"Pubbliservizi", intimidazioni a Catania: colpi di pistola e testa di coniglio a dirigenti

CATANIA. Alcuni colpi di pistola sono stati esplosi a Catania contro la fiancata dell'auto di servizio del presidente della società partecipata dell'ex Provincia regionale di Catania 'Pubbliservizi", Adolfo Messina, e una testa di coniglio è stata fatta trovare davanti casa di un dirigente della società, a Mascalucia.

Gli episodi sono stati denunciati alle forze dell'ordine. Sul primo indaga la squadra mobile, sul secondo i carabinieri: nel pomeriggio il presidente della Regione Rosario Crocetta e il presidente della Pubbliservizi, Adolfo Messina incontreranno i giornalisti.

«Le intimidazioni che hanno raggiunto il presidente e il vicepresidente della società Pubbliservizi riportano di attualità il tema della gestione
delle Partecipate e, talvolta, della loro strutturazione - ha detto il presidente della Commissione Antimafia dell'Ars, Nello Musumeci -Nell'esprimere grande preoccupazione per quanto avvenuto, voglio auspicare che si faccia presto per assicurare alla giustizia i responsabili e per chiarire le sconcertanti modalità con cui si è agito a danno degli amministratori».

«Guai a far passare il messaggio che Adolfo è solo. Anche le istituzioni devono fare la loro parte. Consiglio ad Adolfo di fare un'assicurazione sulla vita come ho fatto io quando ero sindaco di Gela. Aver presentato queste denunce è una bella assicurazione, ma Adolfo non è solo. E io vedo tanti consensi e averla dai dipendenti è una cosa buona». Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, incontrando i giornalisti a Catania insieme al presidente della Pubbliservizi, società partecipata dell'ex provincia regionale di Catania, Adolfo Messina, alla cui auto di servizio sono stati sparati alcuni colpi di pistola.

Una testa di coniglio inoltre è stata fatta trovare davanti casa di un dirigente della società, a Mascalucia. «In un luogo in cui l'imprenditoria non è libera - ha aggiunto Crocetta - vuol dire che nessuno farà impresa. E invece a Catania l'impresa è attiva. Non può esserci politica di crescita se non mettiamo in campo trasparenza e legalità. E per questo parlerò anche con il procuratore Zuccaro. Vogliamo Catania città libera».

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