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Catania, in piazza per scongiurare 233 licenziamenti

Catania

CATANIA. «Non hanno nessuna liquidità, due banche su tre gli hanno chiuso i fidi, non hanno soldi per pagare gli stipendi, non hanno fondi per liquidare i Tfr. Hanno proceduto al licenziamento collettivo ma non vogliono dichiarare fallimento e lavorano per procedere alla cessione dell' attività. Siamo dinanzi ad una situazione paradossale».

Ad affermarlo è Gianluca Patanè della Slc- Cgil al termine dell' incontro in Prefettura, a Catania, sulla vertenza del call -center «Qè» di Paternò.

All' incontro convocato dal prefetto Maria Fede rico Guido, hanno partecipato i sindacati di categoria della Cgil e della Cisl, il sindaco di Paternò Mauro Mangano e l' amministratore unico del «Qè», Mauro De Angelis.

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