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Ore d'angoscia per due pescatori catanesi dispersi nelle acque del Mediterraneo

Da sinistra Enzo Cardì e Fabio Giuffrida

ACIREALE. È stato un Natale di angoscia per le famiglie di Enzo Cardì e Fabio Giuffrida, i due pescatori della flotta trezzota salpati il giorno della vigilia della Notte Santa e dei quali non si hanno più notizie da allora.

Una storia che rievoca trascorsi letterari: una barca che parte dal porto di Trezza e viene inghiottita dal mare. La speranza di parenti e amici è che la sorte dei due ragazzi sia diversa da quella del verghiano Bastianazzo, colato a picco con la sua imbarcazione «Provvidenza» e il suo carico di lupini al largo di Riposto.

La barca, un natante della lunghezza di circa cinque metri, con a bordo i Enzo Cardì e Fabio Giuffrida è salpata da Aci Trezza giorno 24, alla testa di un convoglio formato da due imbarcazioni, dirette al largo delle coste siciliane per una battuta di pesca. A bordo ci sono, appunto, Enzo Cardì, 38 anni, residente ad Aci Trezza, conosciuto in paese come «Enzo u biondu» e Fabio Giuffrida, 40 anni, che di Aci Trezza non è, ma scende apposta dalla vicina Cannizzaro, è originario del Comune di Acicatena.

I due non sono pescatori di primo pelo, è gente che conoscono bene il mare e le sue insidie. Lo testimonia anche la pagina Facebook di Enzo, dove non mancano foto che lo ritraggono a bordo del suo motoscafo, mentre ostenta con orgoglio i grossi pesci rimasti agganciati ai suoi ami.

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