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Migranti: sgomberato edificio vicino all'ex palazzo delle Poste di Catania

Catania

CATANIA. Diciotto persone di varie nazionalità, compresi immigrati irregolari, che dormivano in una struttura accanto al Palazzo delle Poste di viale Africa sono state condotte in Questura per essere identificate. L’edificio, di proprietà del Comune, era stato gravemente danneggiato dalle fiamme nell’agosto del 2015. L’operazione è stata condotta da cinque pattuglie della Polizia municipale con il supporto di una Volante della Polizia di Stato.

A ordinare lo sgombero è stato il comandante della Polizia municipale Pietro Belfiore su input del vicesindaco Marco Consoli, che ha sottolineato come sia stato necessario agire "per ragioni di sicurezza anche in difesa degli stessi occupanti». Dopo l’operazione una squadra del Servizio Manutenzioni del Comune ha ripristinato la chiusura dei varchi in legno e lamiera che erano stati danneggiati.

L’immobile di proprietà del Comune, progettato dall’archietto Giacomo Leone era in attesa di ristrutturazione. Il primo appalto era stato assegnato nel 2002, ma nel 2005 c'era stata la risoluzione del contratto. L’opera venne riappaltata nel 2008 ma, nel 2010, l’impresa abbandonò i lavori e il cantiere. Da allora, per ragioni di sicurezza, il Comune ha bloccato l'accesso all’edificio, chiudendo i varchi con strutture in legno e lamiera. Questi però erano stati divelti e molti migranti avevano così potuto trovare ricovero nella struttura incendiata.

L’edificio, prima dell’incendio, era stato, con una delibera di indirizzo politico siglata il 30 dicembre del 2014, destinato in comodato d’uso all’Accademia di Belle Arti di Catania.

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