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Etna, nuove esplosioni e la colata avanza: regolare il traffico aereo sulla Sicilia orientale

Etna, foto Pafumi

CATANIA. Nuove esplosioni hanno scosso oggi l'Etna ancora attivo, mentre il fronte lavico avanza. Fenomeni, il cui meccanismo di innesco dell’esplosione potrebbe essere simile a quello accaduto ieri in zona Belvedere a circa 2700 metri di quota. Una prima esplosione si è verificata alle 00.57 locali e una seconda alle ore 9:15.

Entrambe sono avvenute nella zona in cui la colata lavica sta tracimando l’interno della Valle del Bove. Sostanzialmente però «lo scenario è rimasto inalterato con un’attività eruttiva di tipo stromboliano» spiega Eugenio Privitera, direttore dell’osservatorio Etneo dell’istituto di geofisica e vulcanologia (Ingv).

La colata lavica intanto avanza, «ha percorso tutta la parete occidentale della Valle del Bove e ora si trova ai piedi della scarpata, a quota 1800 metri», spiega ancora il vulcanologo. «Ma non c'è alcun rischio per i turisti - assicura Privitera - l'incidente accaduto ieri è il sesto caso che registriamo in 18 anni». «Tutta l’eruzione avviene in una zona assolutamente desertica - aggiunge - e comunque ci sono ordinanze sindacali che regolano il flusso turistico. La zona dove sono avvenute le esplosioni di ieri è interdetta alle escursioni». «Ci si può avvicinare ma solo al seguito di guide vulcanologiche», conclude.

Intanto il traffico aereo sulla Sicilia orientale è tornato regolare. Riaperto lo scalo di Comiso, temporaneamente chiuso a causa della nube di cenere dell'Etna spinta dal vento verso sud, e torna a pieno regime il flusso degli aerei in arrivo sullo scalo di Catania Fontanarossa che da ieri pomeriggio aveva subito la limitazione di cinque atterraggi l'ora. Nessun limite era posto ai decolli.

Dopo il calo di energia nella notte, all'alba il quadro eruttivo era tornato ad allarmare. La colata che emerge dalla bocca apertasi nel nuovo cratere di Sud-est era bene alimentata e il fronte più avanzato aveva superato il Belvedere.

Ieri, l'esplosione che ha ferito dei gruppi presenti sul Vulcano (guarda l'infografica che spiega cosa è successo): la colata che emerge dalla bocca apertasi nella base meridionale del nuovo cratere centrale dell'Etna aveva un'improvvisa accelerazione impattando, con i suoi oltre mille gradi centigradi, sulla neve che si stava sciogliendo: l'esplosione è immediata e violenta.

Dalla notte scorsa nuove esplosioni freatiche si sono registrate sull'Etna, nella zona in cui la colata lavica sta tracimando all’interno della desertica valle del Bove. Il meccanismo di innesco dell’esplosione potrebbe essere stato simile a quello occorso ieri in zona Belvedere, a circa 2.700 metri di quota.

Il primo fenomeno è avvenuto alle 00.57 locali. Un altro lungo la parete della Valle del Bove anche attorno alle ore 9:15). Il personale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) di Catania continua a monitorare con costanza l’evoluzione dei fenomeni.

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