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Alla Caritas di Caltagirone i beni confiscati al fratello di un boss

CALTAGIRONE. Saranno affidati in concessione gratuita per 20 anni, alla Caritas diocesana, unica a presentare domanda, i beni immobili confiscati alla mafia e trasferiti al Comune di Caltagirone, per i quali l’Ente aveva emesso apposito bando. Sono terreni agricoli, per circa 32 ettari, con annessi fabbricati rurali di contrada Renelle - Bongiovanni che erano stati confiscati a Sebastiano Rampulla, morto a 54 anni nel 2010, fratello del boss Pietro, condannato all’ergastolo nella strage di Capaci.

La Caritas contempla un investimento di 1.116.000 euro (fondi propri per 200mila, gli altri da acquisire attraverso finanziamenti pubblici e le entrate riconducibili alla ripresa dell’azienda agricola), finalizzati alla riattivazione dell’ uliveto, del vigneto e del mandorleto, al recupero dei fabbricati con la realizzazione di un palmento e l’avvio di varie attività sociali. Previsto l’impiego di una decina di operai.

«Siamo contenti - sottolinea il sindaco Gino Ioppolo - che questi beni possano finalmente essere utilizzati secondo una funzione altamente sociale e produttiva».

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