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Centro migranti a Bronte, "no" del sindaco: "Revocare il decreto"

Graziano Calanna

BRONTE. Il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, ha scritto al presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, chiedendo «la revoca del decreto che autorizza nel paese del Catanese la realizzazione di un Centro di primissima accoglienza (Cpa) per 59 minorenni non accompagnati nell’ex Albergo Parco dell’Etna» e annunciando che, «in caso di inerzia» si «rivolgerà alle autorità competenti».

«La motivazione è semplice - spiega il sindaco - il Dipartimento dell’assessorato regionale alla Famiglia prima di fornire l’autorizzazione è stato invitato a sentire le autorità statali e, in particolare, gli uffici del ministero dell’Interno. Non lo ha fatto. Per questo ho chiesto l’immediata revoca del decreto, avvisando che - annuncia Calanna - in ipotesi di inerzia, saranno prontamente adite le Autorità competenti».

Intanto prosegue la raccolta di firme per chiedere il rispetto dell’accordo Anci-Viminale che impedirebbe che a Bronte arrivino più di 49 migranti. Nel paese etneo, ricordano dal Comune, «fra Sprar e centri di accoglienza già autorizzati di migranti già ne sono ospitati 50, e con l’arrivo dei minorenni di primissima accoglienza autorizzati dalla Regione arriverebbero a 109».

«E noi ribadiamo - conclude Graziano Calanna - la nostra volontà ad ospitarne anche qualcuno in più dei 49, ma l’accordo Anci -Viminale non può essere totalmente disatteso».

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