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Droga e armi Albania-Sicilia, arrestati 4 componenti dell'organizzazione criminale

CATANIA. L’albanese Seiti Nezar, di 40 anni, è stato arrestato dai militari della guardia di finanza di Catania nel suo paese d’origine perché accusato di essere il referente logistico e responsabile degli sbarchi in Italia di droga nell’ambito della componente albanese dell’organizzazione rappresentata anche da Moisi Habilaj, di 39 anni, primo organizzatore del lucroso traffico, e dai suoi collaboratori Maridian Sulaj, 29, e Fatmir Minaj, di 55, già arrestati nel Ragusano il 14 ottobre scorso.

Su delega della Procura Distrettuale di Catania, nell’ambito dell’indagine «Rosa dei Venti» sfociata nell’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 11 indagati accusati di appartenere ad un’organizzazione criminale italo-albanese dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e di armi, militari delle Fiamme gialle etnee si erano recati, nei giorni scorsi, in missione a Tirana.

Militari del nucleo di Polizia Tributaria di Catania, assistiti dai colleghi del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, Interpol, del Comando Generale della Guardia di Finanza II Reparto e della Direzione Centrale Servizi Antidroga, hanno consegnato gli atti afferenti il procedimento penale in argomento alla Procura Generale albanese ed hanno partecipato alle fasi relative all’arresto di uno dei 4 soggetti di nazionalità albanese non rintracciati nel territorio italiano e tutti destinatari del mandato di cattura internazionale.

Nei confronti del Seiti Nezar e degli altri arrestati di nazionalità albanese, per le investigazioni operate dalla polizia di Tirana, è stato accertato, a carico del sodalizio criminale internazionale, un ulteriore carico di marijuana dall’Albania all’Italia di circa 4.000 kg sequestrato nello stato estero anche a seguito dello scambio informativo realizzatosi tra le Autorità giudiziarie.

L’organizzazione italo-albanese negli ultimi anni era riuscita a trasportare in Italia dalla costa albanese oltre 3.500 kg di marijuana che veniva sequestrata, in più occasioni, nel corso di lunghe e complesse indagini.

L’associazione a delinquere, la cui disponibilità di armi e munizioni è stata accertata con l’esecuzione di sequestri di fucili del tipo Kalashnikov e centinaia di munizioni, aveva acquisito il controllo dell’importazione dall’Albania di ingenti quantitativi di stupefacente del tipo marijuana che poi venivano utilizzati per approvvigionare le piazze di spaccio sia di Catania che delle provincie di Ragusa e Siracusa, realizzando un giro d’affari di oltre 20 milioni di euro.

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