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Acquedotto Maguli a Caltagirone, al via la riparazione della condotta

CALTAGIRONE. Cambio di passo dopo l'affidamento della gestione della centrale idrica di Maguli ai Comuni. E' stato dato mandato alla Sie (Servizi idrici etnei), che si occupa del servizio idrico a Caltagirone dal 2008, di riparare "con la massima sollecitudine" la condotta dell'acqua in corrispondenza del ponte Canale, nel tratto della Strada statale n. 124 compreso fra Grammichele e Vizzini Scalo, in cui da oltre due mesi si registra una perdita consistente (2,5 litri al secondo) del prezioso liquido, sulla quale l'Eas (Ente acquedotti siciliani), sinora proprietario dell'impianto di Maguli e dell'annessa rete di distribuzione, ma in stato di liquidazione e di conseguente "impasse", non aveva effettuato gli interventi più volte sollecitati. Le maestranze della Sie hanno già effettuato un sopralluogo, propedeutico ai lavori di riparazione che, stando alle previsioni, saranno ultimati entro lunedì, al massimo martedì prossimi.

"Recuperiamo efficienza di gestione ed efficacia di interventi – sottolinea Gino Ioppolo, sindaco di Caltagirone, Comune capofila dei centri che hanno costituito l'Associazione temporanea di scopo che ha assunto la gestione della centrale idrica – In questo modo acquisiamo significativi quantitativi d'acqua per meglio soddisfare le necessità dei nostri concittadini".

Lo scorso 31 ottobre, nella sala riunioni al secondo piano in Prefettura, alla presenza del vice-prefetto Rosaria Maria Giuffrè, gli amministratori di Caltagirone (il sindaco Gino Ioppolo), Grammichele (il sindaco Giuseppe Purpora), Mineo (l'assessore Anna Blangiforti), Mazzarrone (l'assessore Giuseppe Girlando), ai quali si aggiungerà Licodia Eubea (il vicesindaco Santo Randone si è riservato di firmare in seguito) avevano sottoscritto l'atto con cui l'Ats (Associazione temporanea di scopo) formata dai cinque Comuni prende in consegna l'impianto di approvvigionamento idrico annesso al pozzo Maguli, in territorio di Vizzini. Con questo atto l'Ats assume la gestione dell'intera centrale, compresi i pozzi e le reti di distribuzione. L'Eas (Ente acquedotti siciliani), proprietario dell'impianto ma in stato di liquidazione (e quindi sempre più impossibilitato a mantenerlo in efficienza), perfezionerà la cessione entro il prossimo 24 novembre, mentre entro il 29 novembre lo stesso Eas consegnerà all'Ats due progetti esecutivi cantierabili per la ristrutturazione delle opere edili e della parte elettrica dell'impianto di sollevamento.

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