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Fondi Ue per sanare il deficit, sequestro da 4 milioni ad un istituto oncologico di Viagrande

CATANIA. Beni per oltre 4,2 milioni di euro sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Catania alla fondazione Istituto oncologico del mediterraneo (IOm) di Viagrande per avere "distratto fondi europei, cofinanziati dal Miur, destinati alla ricerca bel settore oncologico" in "operazioni di speculazione finanziaria", trasferendoli "su conti correnti di altre società riconducibili ai medesimi indagati, per ripianare situazioni di deficit aziendale".

Il provvedimento è stato emesso dal Gip di Catania su richiesta della locale Procura distrettuale che ha indagato tre persone: due componenti del management della Fondazione, per malversazione a danno dello Stato, e un rappresentante di una ulteriore società a loro collegata, per impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

La Fondazione Iom continua a operare regolarmente erogando i servizi medici.
I 4.210.314 euro finanziati, ricostruisce la Procura di Catania su indagini della locale Guardia di finanza, erano stati erogati per la realizzazione di un immobile e l'acquisto di macchinari da impiegare per la ricerca scientifica nel campo oncologico.

Le investigazioni, avviate nell'ambito di più ampie attività condotte nel settore dell'antiriciclaggio e del contrasto agli sprechi di risorse pubbliche, hanno consentito di accertare che i fondi "sono stati impiegati in operazioni di speculazione finanziaria". Il contributo, sottolinea la Procura, è stato erogato per la creazione di un struttura di eccellenza, effettivamente realizzata da parte della Fondazione, volta alla ricerca scientifica nel settore oncologico. Con i soldi del contributo è stato inoltre acquistato un "acceleratore lineare" destinato alla ricerca e alla sperimentazione dei nuovi protocolli nel campo oncologico. Durante la costruzione dello stabile della Fondazione, è stata realizzato un ulteriore edificio, attiguo e comunicante a quello del prefato ente di ricerca, facente capo alla REM Radioterapia Srl; quest'ultima società, accreditata con il servizio sanitario regionale, è riconducibile, sostiene la Guardia di finanza, agli stessi indagati. Le investigazioni hanno consentito, infatti, di accertare che la struttura della Fondazione Iom, è stata utilizzata anche per il potenziamento delle prestazioni specialistiche rese dalla società Rem e per le quali, successivamente, è stato richiesto indebitamente il rimborso all'Azienda Sanitaria.

Dai riscontri effettuati è emerso che in un periodo inferiore a sei mesi sono stati erogati dal servizio sanitario, oltre 600mila euro di prestazioni eseguite con il macchinario acquistato con fondi pubblici per essere destinato alla ricerca scientifica. È stato infatti accertato che nella sede della Fondazione Iom erano presenti figure professionali facenti capo alla Rem, impegnate nell'espletamento di prestazioni specialistiche. Le indagini hanno quindi consentito di sequestrare gli importi conseguiti illecitamente mediante l'aggiudicazione del progetto, evitando, però, che un centro di eccellenza potesse interrompere la propria operatività al servizio della collettività.

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