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Inaugurato l'anno giudiziario a Catania: "Fatta luce sulla protezione dei migranti"

Il tribunale di Catania

CATANIA. «La collaborazione instaurata con le associazioni internazionali e i soggetti istituzionali, anche stranieri, coinvolti nel fenomeno degli sbarchi ha consentito di far passare le iscrizioni sul registro per i reati di tratta e di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina da due a 48 procedimenti, gettando luce su un cono d’ombra particolarmente inquietante per le prospettive stesse di protezione umanitaria, fortemente attenzionate nel Distretto».

Lo ha detto il presidente della Corte d’Appello di Catania, Giuseppe Meliado, durante il suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2018, «Lo dimostra l’intensa ed encomiabile attività di collaborazione interistituzionale promossa dal Tribunale per i minorenni - ha aggiunto Meliadò - in favore dei migranti minorenni soli e delle migranti, provenienti in specie dalla Nigeria e vittime di tratta e di sfruttamento della prostituzione, con esiti assolutamente positivi riguardo ai percorsi di integrazione e di tutela. Il lavoro svolto dagli uffici minorili, che fronteggiano da soli quasi il 40% di tutti gli ingressi dei minori soli, merita il più ampio plauso».

«Il coinvolgimento dei magistrati della Corte nelle scelte di miglioramento organizzativo intraprese per ridurre i tempi dei processi e modernizzare la risposta di giustizia ha costituito il principale strumento per garantire l’effettività di obiettivi, essenzialmente affidati al superamento di una visione individualistica dei compiti del giudice, antica e radicata nella mentalità degli operatori di giustizia, ma priva ormai di alcuna capacità propulsiva», dice il presidente della Corte d’Appello di Catania, Giuseppe Meliadò, nella sua relazione per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario nel distretto.

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