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Spara da un'auto agli immigrati: terrore a Macerata, 6 feriti

MACERATA. Un'auto nera che gira per la città con una persona a bordo che spara all'impazzata ad altezza uomo, l'allerta che parte dal Comune alla cittadinanza sui social network con richiesta di rimanere chiusi in casa, nei luoghi di lavoro e nelle scuole, i mezzi pubblici fermati fino a nuovo ordine. E' stata una mattinata di ordinaria follia quella vissuta a Macerata.

La città, già in tensione per il caso di Pamela Mastropietro, la 18enne il cui cadavere fatto è pezzi è stato trovato in due trolley nelle campagne del Maceratese, è stata in preda al terrore per alcune ore, l'intera popolazione tenuta in ostaggio da un nemico sconosciuto e minaccioso, uno scenario più simile alle stragi avvenute nelle scuole o per le strade negli Usa, che a quello che vive una città di provincia.

Macerata e i maceratesi hanno potuto tirare un sospiro di sollievo solo intorno alle 13, quando Luca Traini, 28 anni, simpatie leghiste e di estrema destra, è stato bloccato dai carabinieri dopo un lungo inseguimento per le strade della città. "Quando ho sentito la 'botta' ho pensato che fosse un petardo per carnevale - dice Jenny che lavora in un bar di Corso Cairoli -. Mi sono affacciata ma non ci sono stati altri colpi. Poi la gente si è riversata in strada... ho visto la vetrina forata dal proiettile. Tremo ancora per lo spavento, devo ancora riprendermi".

Corso Cairoli è una delle tappe della sparatoria iniziata poco prima delle 11 in via dei Velini, un quartiere dove vivono molti migranti e dove Traini ha trovato facili bersagli. Davanti al bar, la polizia scientifica compie rilievi sulla vetrina del negozio di intimo 'Notte e dì" bucata da un proiettile. Duecento metri più avanti, Traini ha ferito un'altra persona davanti alla pasticceria Monachesi, la cui vetrina è andata in frantumi. "Ho fatto appena in tempo ad abbassarmi - dice la titolare - un uomo è stato colpito qui davanti". La signora rassicura i clienti, dà dell'acqua ad un'anziana choccata. Solo dopo alcuni minuti esce a vedere cos'è successo.

In via dei Velini, Fabio ha appena fatto la spesa quando assiste a una scena da film. "Ho visto un ragazzo di colore ferito a terra - ricorda -, qualcuno sparava ad altezza d'uomo. C'era un foro di proiettile nel vetro posteriore di una Panda. Lo hanno già preso? Chi è? Mah, ormai non si sa più che pensare...".

Traini è stato fermato in piazza Vittoria. "E' arrivato con l'Alfa nera in controsenso - racconta il titolare di un bar poco distante -, è sceso dall'auto, si è messo la bandiera italiana al collo e ha gridato 'l'Italia agli italiani', poi si è fatto arrestare".

E' provato anche il sindaco Romano Carancini, che chiede alla politica di fare un passo indietro e a tutti di fare un passo indietro: "si può non essere d'accordo con le politiche sui migranti, ma alimentare l'odio è inaccettabile".

Traini era stato candidato alle elezioni amministrative del 2017 a Corridonia, nelle Marche, con la Lega Nord. In un manifesto elettorale, appare insieme al candidato sindaco della Lega Nord per Corridonia, Luigi Baldassarri che presenta la sua nuova squadra. Si tratta della tornata elettorale del 11 giugno scorso. Nel programma, anche il "controllo degli extracomunitari".

"Nessuno cavalchi l'odio, la contrapposizione di fronte ad un fatto grave che poteva essere gravissimo", ha detto il ministro dell'Interno, Marco Minniti al termine del comitato per la sicurezza pubblica a Macerata, dove ha incontrato i vertici delle forze dell'ordine. "Auspico - ha aggiunto - una risposta ferma e unitaria" da parte di tutti. "Siamo di fronte ad una iniziativa criminale individuale preparata e progettata" dallo stesso Traini. Non c'e' nulla al momento che faccia pensare ad una iniziativa organizzata" con altri. Minniti ha sottolineato che è emerso un "evidente odio razziale: c'è un background di estremismo di destra con chiari riferimenti al fascismo e al nazismo. Quello che è avvenuto ricorda un raid di rappresaglia armata del tutto casuale". Minniti ha aggiunto che non c'e' alcun rapporto tra i feriti e Traini.

La sparatoria di Macerata è un fatto "inaccettabile perchè in una democrazia non è consentito a nessuno di farsi giustizia da solo - ha detto ancora il ministro -, anche se in questo caso non c'è nulla che possa richiamarci ad un'idea di giustizia". E ha sottolineato che su questo fronte lo Stato "non transige: non è argomento di dibattito politico".

"Chiunque spari è un delinquente", ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini.  "Non vedo l'ora di andare al governo per riportare sicurezza in tutta Italia, giustizia sociale, serenità. Chiunque spari è un delinquente, a prescindere dal colore della pelle", afferma Salvini, al Centro Congressi Unaway di San Lazzaro, a chi gli chiedeva cosa ne pensasse del raid a Macerata.  Aggiungendo, comunque, che un'immigrazione "incontrollata" porta allo scontro. "La responsabilità morale di ogni episodio di violenza che accade in Italia è di quelli che l'hanno riempita di clandestini", ha detto poi nel pomeriggio Matteo Salvini di fronte ai cronisti che gli hanno fatto notare che l'autore della sparatoria era stato candidato nel 2017 alle elezioni amministrative.

"Odio e violenza non riusciranno a dividerci": così il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, in una dichiarazione a Palazzo Chigi. "Delitti efferati e comportamenti criminali saranno perseguiti e puniti, questa è la legge, questo è lo Stato", ha aggiunto il Presidente del Consiglio.  "Fermiamo questo rischio subito insieme", ha aggiunto -. "L'odio e la violenza non riusciranno a dividerci. Il popolo italiano saprà stringersi intorno alle istituzioni e ai comuni valori della Repubblica". "La magistratura - ha detto ancora - assumerà le proprie decisioni ma una cosa è certa: delitti efferati e comportamenti criminali saranno perseguiti e puniti".

 

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