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"Infermiere al posto dell'anestesista", sequestrato un centro per l'infertilità a Catania

CATANIA. Il «Centro di Medicina della Riproduzione e Infertilità» di Catania è stato sequestrato dalla Guardia di finanza su disposizione della Gip del Tribunale del capoluogo etneo nell’ambito di una inchiesta su falsità ideologica in certificati commessa fino al gennaio del 2015 dal legale rappresentante della struttura e medico specializzato in ginecologia e ostetricia Carlo Torrisi e dal medico anestesista Corrado Uccello. La Procura ha indagato i due per falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità e di abusivo esercizio della professione sanitaria.

Secondo le accuse, gli indagati, in concorso con un infermiere a quel tempo in servizio nell’ospedale SS. Salvatore di Paternò (Antonio C. Pina, già indagato nel medesimo procedimento e sottoposto a misura cautelare personale nel 2015), avrebbero redatto e sottoscritto i registri di alcuni interventi operatori avvenuti presso il centro attestando falsamente che erano stati eseguiti in presenza del medico anestesista Uccello quando invece quest’ultimo era assente ed era stato sostituito dall’infermiere Pina, concorrendo così tra l'altro con loro nel reato di abusivo esercizio della professione sanitaria.

Le indagini sono state delegate alla Compagnia della Guardia di Finanza di Paternò e si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali, riscontri documentali e servizi di osservazione, pedinamento e controllo. Il decreto di sequestro presentivo è stato emesso dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica di Catania in quanto è stato ritenuto concreto e attuale, stante la reiterazione delle condotte, il pericolo che la libera disponibilità della struttura in capo a Torrisi potesse agevolare la commissione di ulteriori reati della stessa specie.

Assieme al provvedimento di sequestro è stata disposta dal Tribunale la nomina di un amministratore giudiziario per assicurare continuità alla gestione dell’azienda ed al contempo di salvaguardare la salute degli ignari pazienti.

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