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Maltrattamenti all'ospizio di Bronte, slitta il processo per il sacerdote imputato

Il tribunale di Catania

CATANIA. Un impedimento procedurale ha fatto rinviare al prossimo 12 novembre il processo, che si celebra davanti la seconda sezione monocratica del Tribunale di Catania, per maltrattamento e abbandono di incapaci del sacerdote Luigi Minio, di 87 anni, presidente della fondazione "Istituto San Vincenzo de Paoli - Padre Marcantonio", noto come "Ospizio dei vecchi di Bronte", e di quattro dipendenti. La struttura, che ospita anziani, è un ente ecclesiastico.

Agli atti dell’inchiesta della Procura di Catania, avviata dopo esposti, sono confluite indagini dei carabinieri della compagnia di Randazzo e del Nas del capoluogo etneo. Le parti offese nel procedimento sono 62. Imputati con padre Minio sono stati rinviati anche Vincenzo Greco, di 37 anni, Vincenzo Lembo, di 38, Renato Minio, di 43, e Rita Riolo, di 49.

L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro e dal sostituto Rosaria Molè. I cinque sono accusati dalla Procura di «maltrattamenti agli anziani ospiti della casa di riposo, rendendo la loro vita particolarmente penosa e dolorosa aggredendoli verbalmente con ingiurie e minacce, non assicurando loro adeguati e sufficienti pasti».

Due degli indagati avrebbero anche «costretto dei disabili a consumare i pasti in una stanzetta ripostiglio» e usando nei confronti di quattro ospiti «violenza fisica consistita in spintoni schiaffi e pugni». La Procura contesta anche «condizioni minime di assistenza agli anziani, condizioni igieniche insufficienti e personale qualificato per l’assistenza, come la presenza di un solo operatore per 61 ospiti la notte». Al sacerdote è contestata anche «l'omessa comunicazione all’autorità di Ps dall’ingresso nella struttura delle generalità complete delle persone alloggiate».

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