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"I pericoli della Rete", seminario sui rischi dei social per gli studenti di Giarre

GIARRE. “Recuperate i rapporti umani e usate i mezzi tecnologici, le App, i social network con intelligenza e attenzione!”. Questo in consiglio e il monito del magistrato, Marisa Scavo e di Letterio Freni, Direttore tecnico principale del Compartimento della Polizia postale e delle Comunicazioni (Sicilia Orientale) Catania, alle alunne e agli alunni delle terze classi della scuola secondaria di primo grado dell'Istituto comprensivo “Giuseppe Russo” di Giarre, alla presenza della dirigente, professoressa Maria Novelli.

Il tema trattato: “I pericoli della Rete”, ha interessato oltre ogni previsione gli studenti adolescenti, oggi più che mai ‘sempre connessi’. Una fascia non indifferente di popolazione non adeguatamente informata e per questo particolarmente vulnerabile e potenziale bersaglio dei malviventi della rete. Giovanissimi uomini e donne ignari dei pericoli e inconsapevoli delle conseguenze di ciò che fanno.

Il comandante Freni ha letteralmente stupito i ragazzi, presentando in modo chiarissimo ed efficace, utilizzando anche video e slide tutti i rischi che si possono correre utilizzando in modo inconsapevole i social e i reati che si possono compiere: dalla Sexting pedofilia al Cyber bullismo, all’Happy Slapping, al Cyber stalking, alla violazione della privacy.

Freni ha presentato ai ragazzi anche le possibilità di difesa immediata, con intervento della Polizia postale “alla quale non si può assolutamente sfuggire”, attraverso l’utilizzo delle App anonime ed efficaci, come “You pol”, ideata dalla PolPost per combattere bullismo e droga. “L’importante - ha esortato Freni - è vincere paura e omertà e denunciare chi commette abusi, i casi di bullismo e gli spacciatori “.

Il magistrato Marisa Scavo, Procuratore Distrettuale aggiunto della Procura della Repubblica di Catania, che coordina il pool di contrasto dei reati contro le cosiddette fasce deboli partendo dai concetti fondamentali di capacità di intendere e capacità di volere, ha presentato rapidamente la nuova legge definisce il cyber bullismo in modo molto specifico ed elaborato prevedendo moltissimi comportamenti illegali.

Entrata in vigore il 18 giugno 2017, la legge 29 maggio 2017, n. 71, si intitola “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 3 giugno 2017 ed è uno strumento flessibile e aggiornabile per rispondere alle sfide educative e pedagogiche legate alla costante evoluzione delle nuove tecnologie.

La norma fornisce per la prima volta una definizione giuridica del cyberbullismo come qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo (Art.1) e indica misure di carattere preventivo ed educativo nei confronti dei minori (qualunque sia il ruolo nell’episodio) da attuare in ambito scolastico, e non solo.

“Il bullo è un soggetto debole che ha bisogno di essere aiutato - ha detto la Scavo - ma anche fermato, perché alcune vittime di bullismo e Cyber bullismo possono arrivare al suicidio. Non meno pericoloso è l’adescamento di minori e qui ragazzi,dovete stare veramente molto attenti. L’adescatore si presenta come un coetaneo, e poi via via chiede cose più esplicite fino ad arrivare al ricatto. Noi abbiano giornalmente denunce di genitori con i quali i figli fortunatamente si confidano. Non abbiate paura di denunciare, non rimanete omertosi e agite!”.

Anche la scuola è tenuta a percorrere i canali istituzionali e agire con una efficace educazione all’uso consapevole della rete internet e ai diritti e doveri ad esso connessi. Il seminario si è concluso con una partecipata discussione su esperienze concrete dei ragazzi e domande di chiarimenti. Proposta la creazione di un responsabile della segnalazione di casi bullismo in ogni classe.

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