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Soldi per ridare auto rubata: fra i tre arrestati a Catania anche il figlio di un boss

Avrebbero contattato un'automobilista che aveva subito a Catania il furto di una Fiat 500 per fargli sapere che poteva riavere l’auto pagando 800 euro. La vittima del furto ha però denunciato l’accaduto alla polizia di Stato, che nel luogo convenuto per la consegna ha arrestato tre persone, ora accusate di estorsione ed indagate anche per ricettazione in concorso: Francesco Graziano Ferlito, di 46 anni, figlio del noto boss catanese Alfio Ferlito, assassinato a Palermo il 16 giugno del 1982 nella cosiddetta "strage della circonvallazione", e Giacomo e Domenico Agatino Cannavò, padre e figlio, rispettivamente di 45 e 22 anni. Tutti e tre sono stati rinchiusi nel carcere di Piazza Lanza.

La vittima, una donna, aveva segnalato il furto dell’auto, avvenuto nel centro di Catania, l’11 luglio scorso. Ieri, invitata negli uffici della squadra mobile per formalizzare la denuncia, aveva detto di alcune telefonate ricevute in cui veniva prospettata la possibilità di ottenere la restituzione del mezzo previo il pagamento di una somma di denaro.

Proprio mentre era negli uffici di polizia aveva ricevuto un'ulteriore telefonata in cui un ignoto interlocutore comunicava il prezzo da pagare, 800 euro, per rientrare in possesso dell’auto, indicando come luogo di incontro una piazza del quartiere di Librino. Lì agenti della squadra mobile hanno bloccato i tre dopo aver ricevuto dalla vittima la somma di denaro.

La vettura rubata, che era stata portata lì da Ferlito e Domenico Agatino Cannavò, è stata restituita alla legittima proprietaria.

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