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Parata di vip nel nuovo videoclip di Fabio Rovazzi: c'è anche la catanese Diletta Leotta

In riva al mare, Fabio Rovazzi e Gianni Morandi pescano e si confrontano su come conservare talento e successo. Su questa inquadratura cinematografica si apre il cortometraggio 'Faccio quello che voglio', videoclip a corredo dell'omonima canzone con Al Bano, Emma e Nek.

Così Rovazzi torna in campo, non per la corsa al tormentone estivo ma per un nuovo capitolo dopo la tanto vociferata rottura professionale e personale con Fedez e Newtopia:

"Sarò sempre grato a Fede per quello che ha fatto per me, per la spinta che mi ha dato all'inizio, per la mano che mi ha dato durante il mio percorso - dice Rovazzi, presentando il singolo a Milano -. Le amicizie nascono, crescono, corrono e a volte inciampano: in questo caso siamo inciampati perché abbiamo in mente delle idee differenti, io ho delle velleità totalmente diverse dalle sue. Spero che i rapporti si risanino con il tempo".

Ora l'artista e videomaker milanese è proiettato verso il futuro, alla neonata società di produzione video Raw con cui ha prodotto, scritto e diretto questo piccolo film di 10 minuti, secondo episodio di una serie partita con 'Volare':

"Scusate se sono sparito per tanto tempo, ma volevo fare le cose un po' meglio. Nella mia testa ho tanti altri episodi in cui visiterò anche altri mondi musicali". Il mondo di 'Faccio quello che voglio' è invece familiare, con il suo rap sopra tastiere anni '80 e un ritornello EDM con le voci di Emma, Nek e Al Bano. Manca volutamente un 'claim', una frase da ripetere allo sfinimento, semmai c'è un messaggio: "Parlo dell'aspirazione a essere qualcun altro, che è sbagliata, e per questo mi porta in prigione. E poi del modello tutto italiano secondo cui è bene fregare il prossimo".

Il testo autoironico scorre su riprese dinamiche da film d'azione e heist movie, con citazioni e cliché da James Bond, girate tra Mar Ligure, Milano, Torino e Carloforte: "L'idea è che sono brutto e non so cantare, quindi rubo le due cose che mi mancano". Quando Rovazzi scopre il caveau pieno di pillole e pozioni nelle quali vip come Fabio Volo, Rita Pavone, Carlo Cracco, Eros Ramazzotti e Diletta Leotta hanno conservato bell'aspetto e bella voce, parte un furto e un inseguimento tra auto, motoscafi e moto d'acqua, mentre il volto e la voce di Rovazzi prendono le fattezze dei vip 'derubati'. L'artista gioca con la sua immagine e i camei (presenti anche Massimo Boldi e Flavio Briatore), si diverte a recitare senza stuntman, ma le ambizioni evidenti sono registiche:

"Sicuramente non aspiro a diventare un cantante e l'intenzione del cinema c'è: il mio sogno è fare un film scritto, diretto e interpretato da me, ma ogni cosa a suo tempo. C'è qualcosa in ballo, ma non posso ancora parlarne. Quando ho fatto 'Il vegetale' mi sono innamorato completamente del cinema e ho capito che quello che amo è avere il controllo di tutto quello che mi riguarda. Il prossimo step cinematografico preferirei fosse il mio film, recitato da me: dietro le quinte non sei davvero proprietario dei tuoi contenuti".

Una mentalità che vuole estendere anche ai futuri spot pubblicitari:

"Oltre a vendere la mia faccia voglio vendere la mia creatività".

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