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Abusivismo nel parco dell'Etna, via ad una demolizione coatta

Foto archivio

Continuano le demolizioni di edifici abusivi all’interno dei confini del Parco dell’Etna, disposte dalla Procura Distrettuale di Catania, a seguito dì sentenze passate in giudicato. Le ruspe sono in azione ad Adrano, in contrada Solicchiata, a quota 750 metri, in zona sismica, per la demolizione di un fabbricato rurale in cemento armato su due elevazioni, con copertura a due falde, completo di muri perimetrali in blocchi di cemento, per una superficie complessiva di 126 metri quadrati, oltre ad una platea in cemento armato.

Il reato era stato accertato nel 1996. Le opere erano state realizzate in totale assenza di concessione edilizia, dei prescritti nulla osta dell’Ente Parco ed in violazione delle norme sismiche e per le opere in conglomerato cementizio. La sentenza di condanna, irrevocabile, è stata emessa nel l999 e la Procura della Repubblica ha ordinato la demolizione del fabbricato ed il ripristino dello stato dei luoghi quale sanzione accessoria di sentenze di condanna irrevocabili.

Gli accertamenti necessari affinché si potesse giungere all’odierna demolizione coatta sono stati coordinati dagli uomini della Sezione di Polizia Giudiziaria dei Carabinieri della Procura della Repubblica di Catania e dal Corpo Forestale della Regione Sicilia. Le spese per l’abbattimento forzoso saranno addebitati all’autore dell’abuso.

La demolizione proseguirà per alcuni giorni e sul posto a garantire l’ordine pubblico sono presenti carabinieri, polizia di Stato, guardia di finanza, corpo forestale della Regione Siciliana, polizia provinciale, polizia municipale oltre a tecnici dell’Enel per la preliminare messa in sicurezza dell’immobile stesso nonché per l'individuazione di eventuali allacci abusivi alla rete elettrica. Incaricata della demolizione e del trasporlo dei rifiuti derivanti dall’abbattimento è una ditta confiscata alla mafia ed attualmente gestita da in amministratore giudiziario.

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