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Palagonia, un paese sotto choc: caccia all'uomo che ha travolto i vicini, al setaccio le campagne della provincia

Si continua a cercare Gaetano Fagone, di 52 anni, l’uomo che venerdì sera alla guida di una Fiat Punto ha più volte travolto i suoi vicini di casa in via Savona a Palagonia. A perdere la vita Maria Napoli di 88 anni, mentre altre sette sono rimaste ferite.

I carabinieri della compagnia di Palagonia sono alla ricerca di Fagone da ore, passando al setaccio le campagne del paese e quelle di Militello in Val di Catania. A scrutare dal cielo il territorio anche il gruppo speciale dei “cacciatori Sicilia”. Nel centro storico e alla periferia di Palagonia sono stati istituiti diversi posti di blocco. In serata sono state attivate le celle fotoelettriche per fare luce nelle campagne.

Gaetano Fagone, dopo avere in più riprese investito i suoi vicini di casa, si è allontanato a bordo dell'auto utilizzata come ariete e l'ha abbandonata in campagna in contrada Tre Fontane. Il suo telefono cellulare risulta irraggiungibile.

Venerdì sera erano da poco passate le 22 quando  la Fiat Punto è piombata su una famiglia che si era riunita, davanti all’uscio di casa. Maria Napoli è stata travolta e uccisa. Le altre sette persone sono rimaste ferite. Tra loro anche un bimbo di 8 mesi che in quel momento si trovava in un girello. Via Savona è una strada senz'uscita dove gli abitanti del paese sono soliti passare le serate estive davanti alle proprie abitazioni.

Gaetano Fagone soffrirebbe di problemi psichiatrici. L’uomo si sarebbe avventato sul gruppo di persone per vendicarsi dei frequenti contrasti avuti con i vicini e che in passato avevano portato a denunce. Ha usato l’auto del padre, che abita di fronte al luogo dell’incidente e a casa del quale aveva cenato insieme alla ex moglie. Dopo aver travolto le persone, ha fatto retromarcia e ci ha riprovato un paio di volte, prima di fuggire con la Punto del padre.

Palagonia è un paese del Catanese di 16 mila abitanti su una collina coltivata ad agrumi, la gente non riesce a credere a quanto è accaduto. In via Savona porte e finestre sono sbarrate. L’ex moglie di Fagone, che prima dell’accaduto era stata accompagnata a casa proprio da lui, in auto, si è limitata a dire: “Non so niente”.

Il bimbo di 9 mesi e il fratellino sono stati solo sfiorati dall’auto, restano in osservazione per lo shock subito, ma sono rimasti incolumi. Sul marciapiedi venerdì sera c’erano una trentina di persone. Il procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzare, ha pensato di contestare a Fagone il tentativo di strage.

Intanto, in sindaco Salvatore Astuti ha chiesto più sicurezza: “Se ripenso a quello che è accaduto ieri sera, neanche l’Isis fa queste cose. Ha colpito le persone una per una fin quando non è caduta l’ultima. In questa città si sono registrati negli ultimi 24 mesi sei episodi di violenza, questo è il settimo, fatti separati ma con un filo conduttore: la perdita di valori”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il parroco della chiesa di San Giuseppe, Renzo Venuti: "Ci sono problemi legati a tossicodipendenza, dispersione scolastica. C'è benessere, ma unito a grandi difficoltà. C'è grande paura soprattutto nelle periferie: stiamo tentando di riavvicinare la gente per permettere un riscatto. Ma serve il supporto delle istituzioni, delle forze dell’ordine, altrimenti sarà un processo assai difficile. La violenza è un linguaggio, una reazione”.

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