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Furti di frutti tropicali nelle campagne catanesi, Coldiretti: perdite per migliaia di euro

Furti di frutti tropicali nelle campagne catanesi. È l'allarme lanciato da Coldiretti Catania che chiede il rafforzamento dei controlli nel territorio, soprattutto dopo il tramonto.

Sembra infatti che nelle campagne etnee ogni notte quintali di mango e avocado vengano rubati provocando un danno di decine di migliaia di euro per gli agricoltori.

"La criminalità - dice il presidente di Coldiretti Catania, Andrea Passanisi - sta distruggendo un’area che ha investito nell’agricoltura innovativa e che rappresenta anche un modello per le altre regioni.  Siamo molto preoccupati perché in questo momento la richiesta del mercato soprattutto al nord è elevata".

Il pericolo è quello di un mercato "parallelo" di questo tipo di frutti. "Bisogna diffidare di chi vende a pochi centesimi prodotti che rappresentano investimenti elevati per gli imprenditori - aggiunge il direttore, Giuseppe Campione - , soprattutto  giovani che proprio nelle colture tropicali, che ben si adattano al clima siciliano, possono trovare una fonte di reddito e scegliere di rimanere".

Tra domenica e lunedì, dall'altra parte della Sicilia, si è verificato un alto maxi furto, stavolta di uva, in una cantina nell'isola di Pantelleria. Portati via dalla serra dell'azienda Bartoli, sei quintali di zibibbo appassito che serve per fare i prodotti pregiati dell'isola, in questo caso uno dei più rinomati passiti di Pantelleria il "Bukkuram".

Il quantitativo equivale a una ventina di quintali di uva fresca. Sul mercato, come riporta il Giornale di Sicilia, l'uva passa viene pagata dai 600 agli 800 euro al quintale, ma il suo vero valore è rappresentato da quello che avrebbe potuto sviluppare nella produzione di un passito pregiato come il Bukkuram, venduto oltre i 40 euro a bottiglia.

"È un duro colpo - dice Sebastiano De Bartoli - noi siamo una piccola azienda. Già l'annata non era delle migliori anche per via della pioggia di agosto che ha compromesso fortemente il raccolto". L'imprenditore aggiunge che fino a domenica pomeriggio "era tutto a posto".

Le tracce portano ad una strada sul lato ovest da dove i ladri sarebbero passati per giungere fino alla serra; qui hanno preso l'uva passa pestando e provocando danni anche a quella stesa a terra. "Esprimo sdegno e disappunto - dice Benedetto Renda, presidente del Consorzio per la tutela dei vini doc -. Un fatto che non si era mai verificato nell'isola. Mi auguro che si risalga ai veri colpevoli".

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