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Cassa integrazione ferma, 413 aziende a rischio

È quanto temono le organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil che ieri, di fronte ai gravi ritardi e all'assenza di fondi, hanno manifestato in Prefettura. Oltre seimila lavoratori coinvolti

CATANIA. Pace sociale a rischio se gli ammortizzatori sociali in deroga non verranno sbloccati. È quanto temono le organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil che, di fronte ai gravi ritardi e all'assenza di fondi, nonché alle dimissioni dell'assessore regionale al Lavoro, Giuseppe Spampinato, a causa delle quali è saltato l'incontro con i sindacati che era stato programmato giovedì 20 settembre per discutere dell'argomento, ieri mattina hanno organizzato una manifestazione in Prefettura.
Sono 6400 i lavoratori coinvolti e 413 le aziende per cui sono state già avviate le pratiche di cassa integrazione in ogni comparto non industriale, dal chimico-farmaceutico, ai call center, al settore commerciale.
"Il blocco degli ammortizzatori in deroga - ha spiegato Rosaria Rotolo, segretaria provinciale Cisl - mette a rischio la pace sociale. Il problema è di liquidità - ha aggiunto - e per questo chiediamo al presidente della Regione di attivarsi per ottenere subito un tavolo di crisi al ministero del Lavoro, per risolvere il problema del finanziamento di misure che riguardano migliaia di lavoratori che hanno perso il posto e che vivono una condizione di grande difficoltà".
Le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno dunque chiesto al Presidente della Regione di attivarsi per ottenere subito un tavolo di crisi al ministero del Lavoro, per risolvere il problema del finanziamento di misure che riguardano migliaia di lavoratori
Un servizio nell'edizione di Catania del Giornale di Sicilia in edicola oggi.

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