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«Apertura dei negozi la domenica»

Confcommercio rilancia la proposta per far fronte alla crisi e al boom dei centri commerciali

CATANIA. Confcommercio rilancia l’ipotesi di apertura domenicale dei negozi nel periodo autunno-inverno, per fare fronte alla crisi e all’invadenza dei centri commerciali. È quanto emerso nel corso dell’ultima riunione della giunta dell’associazione, che ha preso in esame il momento economico e propone alla propria base soluzioni per cercare di ridare slancio al commercio. In primo luogo Confcommercio vuole conoscere e capire la disponibilità ed utilità, per singole zone e strade, a tenere i negozi aperti la domenica da ottobre a gennaio.
«Il fatto che la situazione sia allarmante - dice Francesco Sorbello - è sotto gli occhi di tutti. Il calo dei consumi nell'ultimo anno non ha precedenti nell’ultimo mezzo secolo. Il settore più penalizzato è quello della moda, che sta facendo registrare un calo che oscilla fra il 20 e il 21%». In questo lasso di tempo è indubbio che per il settore moda si fanno i giochi di un intera stagione e di un intero anno. Stante l'attuale normativa occorre reagire alla concorrenza dei troppi centri commerciali che hanno invaso il territorio e che proprio la domenica realizzano quasi il 50% dei ricavi settimanali. «Con i commercianti dobbiamo capire se per questa stagione invernale possiamo offrire ai clienti un maggiore servizio con l'apertura domenicale - dice Francesco Sorbello - nella certezza che l'appeal della città con tutti i negozi della moda aperti sarebbe fortissimo e che potremmo mettere in crisi i centri commerciali che generalmente già stentano a sopravvivere».
In questa direzione Confocommercio ha promosso un sondaggio tra i commercianti del centro, che, trarrebbero sicuramente dei benefici con la possibilità di sponsorizzare l'acquisto di rastrelliere portabiciclette, così come previsto dall’apposito bando comunale, nell'ottica di creare le condizioni per una migliore vivibilità della città, che adesso possiede anche delle piste ciclabili».
«Non è da meno, poi, il calo che si registra nel settore dei cosiddetti beni durevoli - aggiunge Francesco Sorbello - dove si è arrivati ad un meno 10%. Anche il settore alimentari fa registrare un calo degli acquisti che si aggira intorno al 7%. Resistono sono le vendite dei beni tecnologici».
Confcommercio oltre alle battaglia a favore della categoria intende inaugurare una stagione di battaglie per i tagli delle spese superflue e dei costi della politica. I dirigenti dell'associazione per il momento tacciono sull'argomento, ma promettono che a metà della prossima settimana scenderanno in strada per coinvolgere i cittadini. «Il confronto con i candidati alla Presidenza della Regione - dice il presidente Giovanni Saguto - che il nostro presidente provinciale Galimberti e quello regionale Agen porteranno avanti, si arricchirà dei suggerimenti che arriveranno dalla nostra base. Stiamo chiedendo ai commercianti di farci arrivare tematiche e proposte per impegnare la nuova classe dirigente su cose concrete. Sino ad oggi non abbiamo sentito parlare di programmi e cose da fare, speriamo che dalla prossima settimana, a liste elettorali presentate, si possa dare qualità a questa campagna elettorale che fino ad ora è decisamente deprimente. I commercianti e le imprese sono esasperati: se non lo capisce la maggioranza assoluta sarà "il partito delle astensioni". E ciò è la morte della democrazia».

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