CATANIA. Con sentenza della Corte di Appello di Catania del 7 novembre 2018 sono stati scagionati per prescrizione Armando Corallo e Angelo Bisicchia.
Corallo, ispettore di polizia, era accusato di aver "vistato" la denuncia di un furto di una Bmw X6, pur sapendo che la vettura era stata venduta e trasferita in Marocco, per incassare con due suoi complici il rimborso dall'assicurazione. L'uomo era stato arrestato da suoi colleghi della squadra mobile di Catania per falsità materiale e truffa.
Con lui erano stati condotti in carcere altri due indagati: il proprietario dell'auto, Alfio Molino, di 44 anni, e l'uomo che aveva in uso la vettura, Angelo Bisicchia, di 42, ex appartenente alla polizia di Stato. Nei loro confronti gli investigatori avevano eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip nell'ambito di un'inchiesta della Procura in cui sono indagate, in stato di libertà, altre persone.
Le indagini, che si sono avvalse anche di intercettazioni, avrebbero accertato che la Bmw X6 era stata ceduta fittiziamente a una prestanome. La vettura sarebbe stata portata in Marocco dove sarebbe stata venduta, smontata, per un importo complessivo di 30mila euro. Successivamente, al commissariato Borgo Ognina erano state redatte tre denunce di furto, tutte firmate dall'ispettore Corallo, che avevano permesso alla donna di incassare 59.400 euro dall'assicurazione come risarcimento danni.
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