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Lo Monaco "divide" il Consiglio provinciale

Anche se rischia di essere il «Commissario dei Sette Giorni», Michelangelo Lo Monaco è già al lavoro negli uffici della Provincia

CATANIA. Anche se rischia di essere il "Commissario dei Sette Giorni", poiché Rosario Crocetta ancora in queste ore ha confermato di volerne revocare la nomina appena insediato alla Presidenza della Regione, Michelangelo Lo Monaco è già al lavoro negli uffici dell'amministrazione provinciale.

E ieri mattina, a sorpresa, s'è presentato in Aula consiliare. A Palazzo Minoriti, l'ex segretario generale del Comune di Bronte ha chiesto collaborazione e invocato "sinergie", definendo "preoccupante" la situazione di bilancio dell'ente. Il suo discorso, però, non è piaciuto a tutti. "Non abbiamo gradito che abbia fatto riferimento alle polemiche sulla sua nomina, dicendo che Raffaele Lombardo ha fatto bene a dargli l'incarico", esclama Giuseppe Mistretta, capogruppo de La Destra e rappresentante della maggioranza di centrodestra che ha sostenuto l'ormai ex presidente Giuseppe Castiglione.

I "raffaelliti" di Mpa, però, si affidano a Mimmo Galvagno per una replica piccata: "Altro che criticare Lombardo, bisogna anzi ringraziarlo per avere subito provveduto a inviare un commissario. Ogni giorno che passava, l'amministrazione Castiglione stava producendo danni ai cittadini e all'ente. Credo, poi, che tutti noi dovremmo elogiare il dottore Lo Monaco perchè a poche ore dall'insediamento ha voluto incontrarci e chiesto collaborazione. Uno stile ben diverso dal presidente Castiglione, che è scappato di notte e in Consiglio certo non è venuto. Lo Monaco, poi, è un tecnico: smettiamocela di dire che è amico di Lombardo !".

Il commissario oggi alle 11 parteciperà nel Centro direzionale di via Nuovaluce a una conferenza dei capigruppo convocata dal presidente del Consiglio provinciale Giovanni Leonardi. Adesso, al netto delle dispute, resta da salvare l'ente dallo sforamento del patto di stabilità e, forsanche, dal "default". Giuseppe Mistretta spiega: "Noi abbiamo approvato una procedura di riequilibrio per spalmare i debiti in cinque anni, ma questo non basta. Occorre adesso confrontarsi con i creditori perchè accettino questa soluzione. Insomma, il lavoro iniziato dalla giunta Castiglione va ora portato a termine dal commissario. Da questo punto di vista, la situazione è certamente preoccupante.

Nel corso della conferenza dei capigruppo concorderemo con il commissario gli atti più urgenti da fare. Tra questi, innanzitutto il bilancio preventivo e il piano di riequilibrio finanziario".

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