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Berretta: "Verso il dissesto finanziario"

Si scatena l'ultima polemica tra il parlamentare e Raffaele Stancanelli. Fuori bilancio oltre sessanta milioni di euro, tutti riferiti a vicende risalenti negli anni passati

CATANIA. Comune (e Provincia) "sull'orlo del dissesto finanziario" sono, per l'aspirante sindaco del Pd Giuseppe Berretta, la dimostrazione di "cosa il centrodestra è riuscito a fare a Catania". E si scatena l'ultima polemica tra il parlamentare e Raffaele Stancanelli.

Il deputato nazionale scrive: "Castiglione si è dimesso dalla presidenza della Provincia, Stancanelli faccia altrettanto: ammetta di aver fallito clamorosamente nel compito che si era imposto ad inizio mandato, quello di risanare le finanze comunali mandate in malora dal suo predecessore Scapagnini, e per una volta dica ai cittadini catanesi la verità. Ora, dopo anni in cui la città si è sentita ripetere che tutto andava bene, scopriamo che il Comune è ancora ad un passo dal dissesto e che da due anni il sindaco sapeva di una sentenza, quella dei 22 milioni di euro per l'acquisto degli immobili di Librino, senza che sia stato fatto nulla".

In serata, la replica di Stancanelli: "Mi indigna la faccia tosta di chi, anziché arrossire per le evidenti complicità, cerca affannosamente di girare la frittata, esibendo un atteggiamento irresponsabile nei confronti dei cittadini catanesi, ancora una volta traditi da loro rappresentanti. Non posso fare a meno di denunziare pubblicamente, perché solo dannoso per Catania, l'atteggiamento di chi dalla comoda poltrona romana emana sentenze da scienziato. Ribadisco che a partire dal 2008 è stato invertito un trend debitorio in crescendo che si protraeva da oltre venti anni.

Eppure, finora, non sono state evocate giustificazioni rinfacciando a questa o quell'amministrazione scelte di dieci, quindici o venti anni addietro le cui conseguenze ancora si avvertono: vale per tutti il gravame delle rate di mutuo per spese correnti (vedi Amt) che condiziona pesantemente il bilancio comunale o qualche altra spesa frutto di cattiva amministrazione che ora si è costretti a pagare. Di questi, quelli fuori bilancio ammontano a oltre sessanta milioni e sono tutti riferiti a vicende risalenti negli anni passati, oltre a quelli che stanno emergendo per via di sentenze esecutive come quella recente delle case popolari acquistate a Librino nel 1989".

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