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Cenere lavica, Cassazione conferma condanna all'ex sindaco di Catania

Diventa così definitiva la condanna a due anni e sei mesi inflitta nel novembre dello scorso anno a Umberto Scapagnini, attuale deputato nazionale del Pdl

CATANIA. La Corte di Cassazione ha ritenuto inammissibili i ricorsi presentati contro la sentenza emessa lo scorso anno per il reato elettorale connesso ai contributi erogati, tre giorni prima delle elezioni amministrative del 2005, dal Comune di Catania ai suoi dipendenti per i danni causati dalla cenera vulcanica dell'Etna.

Con la decisione della Suprema Corte, presa ieri a tarda sera, è diventata così definitiva la condanna a due anni e sei mesi inflitta dalla seconda Corte d'appello di Catania nel novembre dello scorso anno all'allora sindaco Umberto Scapagnini, attuale deputato nazionale del Pdl. Confermata anche la condanna, a due anni e due mesi, per sei componenti la giunta comunale dell'epoca (Nino Strano, Filippo Grasso, Nino Nicotra, Ignazio De Mauro, Orazio D'Antoni e Fabio Fatuzzo). La sentenza prevede anche l'interdizione dai pubblici uffici.

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