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Windjet, chiesti 162,5 milioni di danni ad Alitalia

L'atto di citazione è stato depositato 8 giorni fa al Tribunale di Catania. Ma la compagnia fa sapere che "non è stato notificato, al momento, alcun ricorso da parte di WindJet"

CATANIA. Windjet ha presentato una richiesta di risarcimenti danni per 162,5 milioni di euro nei confronti di Alitalia-Cai. L'atto di citazione è stato depositato 8 giorni fa al Tribunale di Catania.
"Il complesso degli atti e dei comportamenti apparirebbe finanche integrare", in via di ipotesi, una "concorrenza sleale per annientamento". Lo scrive la Windjet nell'atto di citazione con quale chiede un risarcimento danno da 162,5 milioni a Alitalia-Cai.  "Nell'ambito delle discussioni e negoziazioni avviate a novembre 2011 - si legge nell'atto di citazione - Alitalia ha richiesto a Windjet la consegna dei principali dati economico-patrimoniali, nonché delle informazioni industriali, legali, contrattuali, di business, di network e di politiche tariffarie al fine di valutare la fattibilità dell'operazione e l'entità dell'investimento da sostenere. Windjet ha ottemperato diligentemente a tutte le richieste formulate, collaborando in buona fede e fornendo ogni tipo di chiarimento o specificazione che venisse domandata".

Poi, scrivono i legali della compagnia low cost, Alitalia "ha preteso, sin dai primi giorni di gennaio 2012, che Wind Jet, dietro la rassicurazione della imminente sottoscrizione di un memorandum of understanding uniformasse da subito alle proprie richieste capacità e prezzi offerti all'utenza, sì da trarne immediato beneficio, senza riguardo per qualsivoglia potenziale riverbero negativo nell'andamento delle vendite per l'attrice".

"In ragione delle incisive pressioni ricevute, sostanziatesi nella paventata interruzione immediata della negoziazione - si legge nell'atto di citazione - Wind Jet, al solo fine di procedere nell'operazione, non ha potuto che uniformarsi alle disposizioni di Alitalia". Così il 1 febbraio 2012, "Wind Jet ha rimodellato il proprio programma di volì e le "griglie tariffarie".

"Nella consapevolezza dell'illiceità del proprio comportamento - sostengono i legali - Alitalia ha inteso mantenere l'assoluta riservatezza sulle forme di ingerenza che, prima della conclusione di qualsiasi accordo vincolante, stava operando sulle politiche commerciali e tariffarie di Wind Jet". Questi contatti, secondo richieste di Alitalia, sostiene Windjet sarebbero avvenuti "mediante indirizzi email privati che avrebbero dovuto essere appositamente aperti con account non riportanti i nomi degli interlocutori e non essere immediatamente riferibili all'azienda". Email che dovevano "essere cancellate subito dopo la ricezione e lettura".

TESI PRIVE DI FONDAMENTO.
"Ad Alitalia non è stato notificato, al momento, alcun ricorso da parte di WindJet". E' quanto fa sapere la stessa compagnia in una nota nella quale precisa che: "La Società ritiene completamente prive di fondamento le tesi di WindJet e comunque confida nella Magistratura per un accertamento della correttezza del suo operato".

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