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Bilancio Provincia, intesa coi creditori: conto alla rovescia

Giuseppe Castiglione è ormai un ex presidente, ma in Consiglio si continua a litigare «in suo nome» e sulla sua gestione

CATANIA. Giuseppe Castiglione è ormai un ex presidente della Provincia, ma in Consiglio si continua a litigare "in suo nome" e sulla sua gestione. Ieri, in occasione del dibattito sugli equilibri di bilancio, l'ultima sfida tra sostenitori e avversari del coordinatore isolano Pdl.

Particolarmente rovente l'atmosfera a Palazzo Minoriti quando è intervenuto un collega di partito di Castiglione, Antonio Musumeci, che ha accusato Pd e Udc di essere stati "finti oppositori" della Giunta e, a sostegno della propria tesi, ha chiesto di verificare come avessero votato gli esponenti di quei gruppi sui bilanci passati. Più volte interrotto, Musumeci ha persino affermato di sentirsi "minacciato" da alcune affermazioni di suoi dirimpettai d'Aula e, quindi, ha esclamato: "Castiglione non è un mostro come qualcuno lo descrive".

A dire tutto il male possibile della recente gestione dell'ente, sotto lo sguardo imbarazzato del neocommissario Antonella Liotta, erano stati Antonio Tomarchio per i Comunisti-Idv, Nunzio Parrinello del "gruppo Leanza", Mimmo Galvagno per Mpa, Antonio Danubio (Udc) e il vicepresidente del Consiglio provinciale Antonio Rizzo che è anche vicesegretario del Pd etneo.

Tra gli altri, Parrinello ha denunciato l'immobilismo dell'amministrazione Castiglione "perchè oggi ci ritroviamo non spesi molti dei soldi previsti negli anni scorsi per strade e scuole, mentre sono state finora realizzate appena il 10 per cento delle opere inserite nel Piano triennale".

A replicare, oltre Musumeci, anche il capogruppo Pdl Gianluca Cannavò - "ma non posso dimenticare come la Provincia spenda sempre troppo per affitti e incassi poco" - e il consigliere de La Destra Vincenzo D'Agata, che ha ricordato le difficoltà imposte dai continui tagli di Stato e Regione nei trasferimenti di risorse agli enti locali.

Per il Consiglio, dunque, altra "spada di Damocle" - così era stata definita dal presidente dell'Aula, Giovanni Leonardi - evitata ieri con i 30 "sì" alla delibera di riequilibrio dei conti. Ora, scatta la corsa contro il tempo per giungere a un'intesa con i creditori e approvare nelle prossime settimane il piano di stabilità che consentirà la rateizzazione dei debiti nei prossimi cinque anni".

E’ stato, invece, escluso dallo stesso Cannavò che il Preventivo 2013 possa essere discusso entro fine anno: “Mi dicono che non ci sono le condizioni per approvare al 31 dicembre gli atti propedeutici al bilancio, ma dobbiamo comunque fare il più in fretta possibile per dotare di questo strumento la Provincia e dare un messaggio ai cittadini.

Nei prossimi sessanta giorni, inoltre, è necessario concludere l’esame della disciplina per il noleggio con conducente e rivedere molti altri regolamenti, alcuni che risalgono persino agli anni Ottanta. Nessuno si sorprenda, neppure il commissario, se parlo di sessanta giorni per tutto ciò. Siamo il Consiglio che, per numero di atti approvati, è quello che ha lavorato di più nella storia dell’ente”.

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