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La Uil: "Più attenzione contro le morti bianche"

Lo afferma il segretario generale dell’organizzazione catanese, Angelo Mattone che chiede "un confronto tra l’istituzione di Governo e le parti sociali sulle carenze nella rete di controlli a tutela dei lavoratori"

CATANIA.  “Se l’Inail comunica dati ancora inquietanti, indicando nuovamente Catania come capitale degli incidenti sul lavoro, significa che poco o nulla è stato fatto dalle istituzioni. E che la Uil con gli altri sindacati deve alzare ancora più forte, se possibile, la propria voce in difesa dei lavoratori, delle loro famiglie". Lo afferma il segretario generale dell’organizzazione catanese, Angelo Mattone, che prosegue: "La Uil chiede da tempo non soltanto un Osservatorio prefettizio su morti bianche e incidenti lavorativi a Catania e provincia, ma anche un confronto tra l’istituzione di Governo e le parti sociali sulle carenze nella rete di controlli a tutela dei lavoratori. Questo sarebbe, poi, utile a rivendicare con forza più personale specializzato e più mezzi all’Ispettorato del lavoro.

Tra l’altro, abbiamo ribadito questa richiesta a poche ore dalla tragedia nel cantiere di via D’Antona a Catania dov’è morto Orazio Savoca, lavoratore ventiseienne per il quale nessuna impresa versava contributi alla Cassa edile ormai dal 2006”. Mattone conclude: “La strage di Mineo, per la quale solo nei giorni scorsi è stata pronunciata la sentenza di primo grado, ha rappresentato un episodio emblematico del progressivo degrado delle condizioni di lavoro in Italia, tant’è che le stesse organizzazioni sindacali nazionali hanno voluto manifestare in quel territorio. Da allora, però, non abbiamo notato tutti gli auspicati cambiamenti di tendenza, anzi la crisi sta provocando un ulteriore imbarbarimento dei rapporti di lavoro”.

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