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Caltagirone, donna al quarto mese muore dopo aver lasciato l’ospedale

Teksa aveva 28 anni. Il marito: mancanza di attenzione da parte dei medici. Il «Ferrarotto»: esami negativi

CALTAGIRONE. Una donna eritrea di 28 anni, Teksa Abraha, al quarto mese di gravidanza, è morta lunedì sera dopo essere stata dimessa dall’ospedale Ferrarotto. La donna era ospite del centro accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo (Cara) di Mineo, dove si trovava dall'agosto del 2012 insieme al marito. Secondo quanto ricostruito da più fonti, la donna si è sentita male due giorni fa e condotta in ambulanza all'ospedale di Caltagirone, sarebbe stata sottoposta a controlli, nel corso dei quali sarebbero stati diagnosticati problemi cardiaci. Per questo è stata trasferita a Catania, al Ferrarotto, dove sarebbe emerso che la gestante era affetta da un aneurisma all'aorta. Visto il suo stato di gravidanza le è stata chiesta l'autorizzazione per sottoporla a una Tac. L'indomani è stata dimessa ma, nella serata di lunedì, la donna, sarebbe stata colta da malore e condotta d'urgenza nell'ospedale di Caltagirone, dove è arrivata già morta.

«Secondo noi Teksa è deceduta per una mancanza di attenzione da parte dei medici» afferma Chaui Muhur, 30 anni, il marito dell'eritrea deceduta. «Mia moglie - afferma l'uomo - si era sentita male e l'abbiamo portata in ospedale. Dopo che è stata dimessa si è sentita male di nuovo. Abbiamo chiamato un'ambulanza per portarla in ospedale e dopo un quarto d'ora è morta». «In ospedale - sostengono dal Ferrarotto - la paziente è giunta alle 23.30 del 5 gennaio asintomatica per toracoalgie, ed è stata sottoposta dal personale medico di turno a ecocardiogramma trans-toracico e trans-esofageo, esami che escludevano segni ecocardiografici riferibili a dissezione aortica». «Nonostante la paziente fosse asintomatica e gli esami diagnostici risultassero essere del tutto negativi per dissezione aortica - precisano dal ferrarotto di catania - il personale medico di turno riteneva opportuno trattenerla in unità di terapia intensiva coronarica per ulteriori indagini e monitoraggio dei parametri clinici ed ematochimici». «La paziente - sottolineano dal Ferrarotto - è uscita alle 16 inbuon compenso emodinamico, del tutto asintomatica e senza necessità di supporto barellato». Sulla vicenda la procura di Caltagirone ha disposto accertamenti, con il sequestro di cartelle cliniche e l'autopsia, aprendo un inchiesta al momento senza indagati.

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