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Caltagirone, «007» della Regione per verificare il dissesto

Da quasi un anno il Comune è arenato sull'alternativa tra dichiarare il default o avviare il risanamento

CALTAGIRONE. "Dissesto sì... dissesto no". E' ormai da quasi un anno che il Comune è arenato sull'alternativa tra dichiarare il default o avviare il risanamento. Ieri l'ultima istantanea di questo tormentone. L'assise cittadina, chiamata per prendere una decidere, ma a sorpresa il capogruppo del centrosinistra, Fabio Roccuzzo, ha tirato fuori la notizia di una lettera dell’assessorato regionale alla Autonomie, arrivata al Comune prima della seduta, con la quale dettava le condizioni sulle dichiarazioni del dissesto, spiazzando il presidente del Consiglio, costretto a ricorrere ad una sospensione dei lavori, tra le proteste e l'irritazione di quanti assistevano all'assise. La lettera, firmata da Luciana Giammanco, dirigente generale dell'assessorato, invitava a sospendere la procedura di dissesto perchè la Regione avrebbe inviato dei propri ispettore per veriricare se le motivazioni del dissesto stesso fossero conformi alla legge. "Riteniamo che con questa sospensiva - dice Fabio Roccuzzo - si possa avviare, nell'interesse della città, una seria procedura di controllo degli atti posti in essere sino ad oggi". "Le procedure da noi adottate - risponde il sindaco Nicola Bonanno - sono assolutamente legittime e sono sicuro, quindi, che la verifica ispettiva servirà ad accertare la piena regolarità del percorso che abbiamo seguito e che conduce, inevitabilmente, al procedimento di dissesto. All'ispettore abbiamo fornito le relazioni del collegio dei revisori dei conti e dell'ufficio di ragioneria, oltre alla delibera con cui la giunta ha proposto all'assise la dichiarazione dello stato di dissesto".

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