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Casini lancia Leanza alla Provincia

Il leader Udc, ieri alle Ciminiere, ha rilanciato possibili intese locali con il Pd: «Abbiamo detto a Bersani che la Sicilia ha tracciato una strada»

CATANIA. La campagna elettorale non può attendere. Pierferdinando Casini, quindi, ha sfidato ieri i suoi acciacchi influenzali pur di mantenere l’appuntamento con il «popolo Udc» alle Ciminiere. E poco importa se parlava e tossiva. L’hanno applaudito lo stesso. Da Catania, peraltro, il leader dei centristi ha ribadito la sua ricetta di governabilità al Pd — «Avevamo detto a Bersani: la Sicilia traccia una strada. Lui, però, alle Nazionali ha deciso di farne un’altra e ha preferito Vendola» — che, messa da parte adesso, potrebbe invece funzionare alle prossime Comunali e Provinciali. Il nuovissimo stato maggiore etneo Udc, con Lino Leanza onnipresente in questa puntata siciliana di Pierferdinando Casini, già ci pensa.

Proprio Leanza, capogruppo all’Ars, è il nome più gettonato per le elezioni locali di primavera: c’è chi lo vorrebbe aspirante sindaco, chi candidato presidente della Provincia. Lui non nasconde che preferirebbe Palazzo degli Elefanti, ma con realismo ammette che sono troppi i concorrenti in campo perchè il Pd possa rinunciare alla competizione. A meno di non rompere a Catania quell’asse che alle Regionali era risultato vincente. E che a Pierferdinando Casini piace così tanto. Leanza, quindi, starebbe riscaldando i motori in vista delle Provinciali, forte di una più che possibile intesa con gli alleati di Sala d’Ercole, cui toccherebbe il potenziale primo cittadino.

Al Partito Democratico, poi, l’ardua scelta tra i «duellanti» — Enzo Bianco e Giuseppe Berretta — anche se Giuseppe Galletta, consigliere provinciale dei «democrat» e fedelissimo di Bianco, ha assicurato nei giorni scorsi «che il cuore di Leanza batte per Enzo sindaco».

Per l’Udc, molto chiaro l’orizzonte elettorale dopo la tornata di fine mese. Casini, ieri, ha ribadito quale sia «la strada» anche per (ri)conquistare Comune e Provincia di Catania. Tormentata, invece, la disputa in casa Pd in cui è stata raggiunta soltanto una tregua in attesa del voto per Camera e Senato. Dopo, sarà battaglia interna. Risolta, forse, con le primarie.

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