CATANIA. «Un errore, quella riunione di coalizione. Altro che primarie e Comunali! Si capisce o no che Catania e la Sicilia sono importanti per il successo del Pd alle prossime elezioni nazionali?».
Concetta Raia boccia Luca Spataro. E poco importa se oggi pomeriggio il candidato premier del Pd, Pierluigi Bersani, è atteso alle «Ciminiere». Anzi, proprio perchè Bersani si gioca Palazzo Chigi in un paio di settimane, la deputata regionale non ha visto di buon occhio la riunione del «tavolo del centrosinistra» che il segretario provinciale ha ospitato sabato nella sede del partito e che s’è conclusa con una decisa presa di posizione a favore delle primarie per la scelta dell’aspirante sindaco. Enzo Bianco ha già precisato: «Se ne parli, come detto, dopo il voto di fine mese». Di ben altro avviso Giuseppe Berretta, l’altro ”duellante”, che ha sempre chiesto una consultazione per individuare il concorrente per Palazzo degli Elefanti. Da Concetta Raia arriva un «altolà» che sembra indirizzato a Berretta e Spataro: «Non escludo le primarie di schieramento, ma noi non possiamo presentarci con daue candidati. Una soluzione, una sintesi, va trovata. Ad ogni modo, prima di convocare incontri di coalizione, bisogna discutere di strategie e metodo per le amministrative in Direzione. Insomma, esiste un partito o no ?». Replica breve, sotto tono, di Spataro: «Nessuna polemica, non serve. Stiamo solo lavorando. Le primarie sono nel nostro statuto».
Non solo elezioni cittadine, però. La deputata ricorda «che si andrà alle urne in altri 23 comuni», mentre sulle Provinciali non è del tutto convinta che alla fine la Regione non disponga il rinvio: «Non sarei così sicura, stanno per essere presentati all’Ars disegni di legge per la riforma di questi enti e ciò potrebbe provocare uno slittamento». Allo stato attuale, comunque, il governo Crocetta ha persino indicato una data per il voto ”in contemporanea” nei due Palazzi della politica catanese e questo potrebbe favorire un’intesa tra il Pd e l’Udc. Si parla già di Lino Leanza in corsa per la presidenza che fu di Giuseppe Castiglione: «Anch’io ho sentito questa voce, sarebbe una buona opzione», commenta Concetta Raia. E lei ? «No, non credo. Se fossero tutti a chiedermelo, però, sarei pronta a candidarmi. In effetti, mi sono spesa molto nel territorio». Raia, peraltro, risponderebbe perfettamente all’identikit tracciato da Saro D’Agata: «Per la Provincia serve un candidato noto, popolare, conosciuto», dichiara il capogruppo al Comune. E su Franco Pignataro, ex sindaco di Caltagirone anche lui tra i nomi più gettonati per il Centro direzionale di via Nuovaluce, D’Agata commenta: «Anche lui nel Calatino è molto noto. E poi è stato in campo alle ultime Regionali, quindi ha conquistato una certa visibilità in tutto il Catanese».
Bacchettato da Concetta Raia, il segretario etneo del Pd. E pure dal suo «vice», Antonio Rizzo: «Non sapevo nulla della riunione del tavolo del centrosinistra — afferma il consigliere provinciale — Un’altra fuga in avanti, come quella di Bianco e Berretta che si candidano a sindaco senza averlo discusso col partito. Tutta questa diatriba non fa bene. Sarebbe necessario, invece, discutere al nostro interno per individuare quattro o cinque punti di programma, sui quali affrontare il confronto con gli alleati. Bisogna, però, chiedersi quale sia la nostra coalizione. Quella che ha vinto le Regionali, con l’Udc, o quella che sta affrontando le Nazionali? Ecco, anche in considerazione di ciò, sarebbe utile aspettare il voto di fine mese che chiarirà il quadro politico. Pure qui».
Pd catanese diviso sulle primarie
Concetta Raia boccia Luca Spataro. E poco importa se oggi pomeriggio il candidato premier del Pd, Pierluigi Bersani, è atteso alle «Ciminiere». Anzi, proprio perchè Bersani si gioca Palazzo Chigi in un paio di settimane, la deputata regionale non ha visto di buon occhio la riunione del «tavolo del centrosinistra» che il segretario provinciale ha ospitato sabato nella sede del partito
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